Cosa succede se la caldaia rimane senza acqua

 

Regolazione caldaia

Anche se non è un’ipotesi molto comune, può accadere che la propria caldaia rimanga senza acqua. O, meglio, che la caldaia non abbia acqua da scaldare, poiché nell’impianto non circola il liquido. Ma per quale motivo si può essere incolpevoli protagonisti di questo problema che andrà a generare ben più di qualche grattacapo?

Cerchiamo di saperne di più, andando a capire che cosa si intende per caldaia senza acqua, quali sono le principali cause che potrebbero aver fatto scaturire questo problema, e che cosa potete (e dovete!) assolutamente fare per poter evitare tali pregiudizi e ripristinare un corretto funzionamento di tutto l’impianto.

Che cosa si intende per caldaia senza acqua

In primo luogo, bisogna comprendere che cosa si intenda per “caldaia senza acqua“. Considerato che… non è proprio un tecnicismo, immaginiamo che un simile problema possa essere relativo alla possibilità che la propria caldaia non abbia acqua da riscaldare all’interno dell’impianto.

Una verifica di funzionamento della caldaia in questo senso potrà essere effettuata controllando i termosifoni: se sono vuoti o dagli sfiati non esce acqua, vuol dire che l’impianto non riesce a “caricare” acqua con la pressione dovuta. Ma per quale motivo?

Perdita nell’impianto

Il motivo più semplice potrebbe essere la presenza di una perdita nell’impianto, visto e considerato che la caldaia (a meno che non si tratti di un modello molto vecchio) dovrebbe avere un sistema di sicurezza tale da impedirgli di partire se la pressione è troppo bassa.

Anche nel caso in cui la caldaia non abbia un simile sistema di sicurezza, sarà per lo meno dotata di un termostato che impedirà di surriscaldarsi troppo a causa della mancanza di acqua e, dunque, pregiudicare la propria efficacia.

Insomma, quanto sopra dovrebbe indurvi a indirizzare lo sguardo verso la vera fonte del problema, che nella maggior parte dei casi non sarà la caldaia stessa, quanto l’impianto idrico.

Se infatti la caldaia è senza acqua, il problema sarà da ricercarsi a monte, considerato che l’impianto teoricamente non dovrebbe mai svuotarsi.

Ma che fare, allora?

Intervento tecnico

A questo punto, purtroppo, non è possibile generalizzare alcuna soluzione circa la manutenzione della caldaia. Le perdite dell’impianto potrebbero infatti essere determinate a loro volta da una lunghissima serie di altre sotto-cause, che non potrete che cercare di ispezionare caso per caso, con particolare attenzione alla tipologia del vostro impianto.

Il nostro suggerimento in tal senso è dunque quello di recuperare tutto il materiale tecnico che avete a disposizione sull’impianto, e chiamare un tecnico abilitato: toccherà a lui cercare di comprendere dove si è verificata la perdita e, ancora, se effettivamente il problema della vostra caldaia e della mancanza di acqua nell’impianto sia realmente dovuta a un problema di perdita nell’apparato idrico.

In ogni caso, quel che vi consigliamo di fare è di non indugiare oltre: il problema può infatti essere potenzialmente reso oggetto di un facile intervento, e non è necessario pensare al “peggio” per la salute della vostra caldaia e del vostro intero impianto idrico.

Cercate pertanto di evitare delle risoluzioni fai-da-te e, altresì, di temporeggiare ulteriormente, nella speranza che il problema possa risolversi da se: un pronto intervento da parte di un professionista abilitato vi permetterà infatti di diagnosticare correttamente la ragione del problema e di giungere quanto prima alla risoluzione del pregiudizio, ottenendo nuovamente un pieno accesso all’acqua calda sanitaria e al calore irrorato dai termosifoni.Regolazione caldaia

Pressione caldaia bassa, cosa fare per alzarla

A questo punto dovreste altresì aver intuito quanto sia importante cercare di mantenere la pressione della caldaia al giusto livello. In questo modo infatti riuscirete a scongiurare ogni tipo di malfunzionamento, e sarà garantito nel contempo il massimo livello di efficienza.

Come vi abbiamo già rammentato, il modo migliore per poter valutare la pressione della caldaia ed effettuare gli aggiustamenti del caso è quello di contattare una volta l’anno un tecnico che possa effettuare una serie di accortezze utili per poter conservare il massimo livello di efficienza dell’impianto.

Se tuttavia nel corso dell’anno ritenete sia il caso di intervenire attivamente, è possibile effettuare delle semplici e piccole regolazioni che vi impediranno di avere una caldaia che funziona con una pressione troppo bassa. Ma come fare?

In primo luogo, dovete accertarvi del livello ottimale di pressione della vostra caldaia che, a freddo, dovrebbe essere mediamente compreso tra 1 e 1,5 bar: nel caso in cui la pressione scenda al di sotto di 1 bar, il rischio principale che correrete è quello di andare incontro al blocco totale dell’impianto, che renderà impossibile per i termosifoni usufruire dell’acqua calda. Di contro, in funzionamento la caldaia potrebbe raggiungere fino a un massimo di 2 bar.

Chiarito ciò, la prima cosa che dovete fare per poter aumentare la pressione della caldaia è quella di osservare con particolare attenzione il pressostato, e verificare l’esatto livello della pressione.

Successivamente, cercate la valvola, che sarà intuibilmente situata sul fondo della caldaia: ha una forma di rubinetto e deve essere aperta con grande cautela, al fine di evitare la formazione di bolle d’aria.  Se al termine dell’operazione vi rendete conto di aver alzato troppo la pressione, potete intervenir sul tubo di sfogo (lo trovate, anch’esso, sul fondo della caldaia).

In alternativa (o in aggiunta) per poter abbassare la pressione della caldaia portata a un livello troppo alto nella fase precedente, potete intervenire direttamente sui termosifoni facendoli sfiatare, agendo magari su quello che si trova nel punto più lontano della caldaia.

Terminato l’intervento, verificate il corretto funzionamento aprendo il rubinetto dell’acqua calda, e valutando se l’acqua è riscaldata in maniera congrua o meno!

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