Disturbo dell’Alimentazione, le cause

DCA, alle radici della causa: Prima di configurare una comprensione del comportamento distruttivo di un individuo, è opportuno esaminare approfonditamente tutta la storia della sua vita, finalizzata ad individuare quale incesto emozionale (fiv) puo’ aver indotto lo sviluppo del DISTURBO ALIMENTARE.

TALE DISTURBO SI RISCONTRA FACILMENTE TRA LE PERSONE CHE SOFFRONO D’ANSIA E TRA SOGGETTI DISSOCIATI. Prima di intraprendere la lettura del presente articolo, per una più completa comprensione, è consigliata questa lettura.

LE RADICI. Nella psicologia induttiva la risultante dell’equazione data dai coefficenti esogeni ANSIA-PIANTO ed il coefficiente endogeno del fiv configurano il disturbo alimentare.
L’ANSIA e’ un processo deduttivo di chi è stato troppo spesso gravato da forti responsabilità in tenera età e quindi forzato a condurre una vita al di sopra dei suoi mezzi emotivi, sviluppando così un graduale incofessato bisogno di sicurezza e di protezione.

IL PIANTO si verifica per la prima volta nell’essere umano nel processo della nascita, quando viene separato dalla madre. Più tardi il bambino piange per esprimere il suo bisogno di cure materne.
Le persone che soffrono d’ansia in genere non piangono quando sono infelici.

La maggior parte di essi si vantano di non aver versato mai una lacrima per eventi propri; altri invece sono estremamente emotivi, ma solo davanti ad uno scena commovente. E questo è naturale poichè hanno ostentato di essere troppo maturi per aver mai bisogno dell’aiuto di qualcuno, mentre la verità sta proprio nell’opposto.

SFORTUNATAMENTE UN’EMOZIONE CANCELLATA NON CESSA PER QUESTO DI ESISTERE.
E’ stato scoperto che la maggior parte dei casi gastrici sono il risultato di un fortissimo desiderio inconscio di essere curati, accuditi, carezzati e nutriti dalla propria madre. (gli stessi ai quali è stato privato tutto ciò implodendo in pianti costanti).

per la foto, grazie a saltanov.ru

Pertanto il sistema nervoso centrale sviluppa il sintomo organico che prende il posto dell’induzione richiesta. In questo caso la fame nervosa è una forma diversa del pianto. Sotto qusto stimolo costante si innesca un meccanismo compulsivo-ossessivo sviluppando purtroppo grosse aggravanti gastriche.

Altro fattore induttivo (dissociativo) configura il disturbo alimentare.
Infatti anche la tensione nervosa (lo stress) cerca di esprimersi attraverso sintomi fisici innescando così un atteggiamento “CONVERSIVO DISSOCIATO”. Ciò vuol dire che la fame nervosa è un‘espressione simbolica di una qualche esperienza emotivamente disturbante, da cui l’individuo ha “dissociato” se stesso attraverso quella materia organica il C I B O.

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