Perché è difficile smettere di fumare

smettere di fumare

Il fumo fa male, è risaputo: danneggia gravemente la salute. Eppure, perché è così diffuso il consumo di sigarette se è chiaro che questo fa male alla salute, alla tasca e all’ambiente? Perché è così difficile smettere di fumare? La sigaretta non è una moda.
Le deduzione secondo le quali l’individuo è spinto a contrarre il vizio del fumo sono molteplici. Il fumo rappresenta una risposta alle emozioni e alle difficoltà della vita quotidiana.

Sembra anche che gli uomini colleghino all’idea del fumo quella della virilità e le donne quella della seduzione. Per taluni è una forma di masochismo attraverso la quale, il soggetto autoledendosi apertamente ricerca in realtà l’approvazione e l’affetto altrui. Ancora ci sono individui che fumano per emulazione, perché mediante il simbolo della sigaretta si proiettano a personaggi affermati. Ciò accade soprattutto durante l’adolescenza, quando l’IO non è ancora strutturato ed è per questo che la sigaretta è vista come un potente mezzo di socializzazione.

i danni del fumo sono ormai noti, ma il consumo di sigarette non rallenta

Nella psicoanalisi induttiva le motivazioni della dipendenza da fumo è da ricercare nella prima infanzia o meglio, nel periodo neonatale. Come è stato accennato nell’articolo precedente, ogni patologia è la risultante di vari coefficienti, intrusivi ed estrusivi che determinano l’incesto celebrare (FIV, fattore induttivo variante).

Nella fattispecie: dipendenza da fumo.

Fattore induttivo Transizionale neonatale: si basa sull’associazione dell’aspirazione del fumo alla suzione del seno materno. Si verifica nel caso in cui lo sviluppo dell’IO è incompleto o tardo (personalità frustrate) ed aggravato dal precoce allontanamento dal latte materno.

Fattore Induttivo Reattivo Ambientale: allontanamento del fanciullo all’affetto materno per motivo di salute. Ne conseguono nell’età adolescenziale un eccesso di opposizione alle figure parentali, ribellione verso i fratelli e i coetanei. Questi stati carenziali configurano sooggetti estrovertiti ed introversiti (Dottor Jung, svizzera 1875) ma sia gli uni che gli altri assumono un carattere compulsivo in correlazione con i fattori sociali con significato di rassicurazione di fronte al fumo.

Qualche consiglio: prediligere la pipa e il sigaro alle sigarette, perché è ormai accertato che le sigarette sono radioattive. Evitare tabacchi fortemente nocivi o peggio ancora, tabacchi umidi. Non trattenere il fumo troppo a lungo o aspirare profondamente. Poiché è dimostrato che la nicotina stimoli il sistema nervoso centrale, è oppurtuno sostituirla con analettici meno tossici quali la caffeina e teina. Per i più audaci, nel prossimo inserto, spiegherò un metodo di applicazione autosuggestiva ipnotica per smettere di fumare.
Ricordate, il fumo fa male all’ambiente e anche alla vostra tasca.

A cura della Dott.ssa Anna Maria Sepe,
specialista in Psicoanalisi Induttiva e Ipnosi traslativa.

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