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L'Orto

Coltivazione in orto: la guida per un orto perfetto

Pubblicato da
Roberto Rais

Coltivazione in orto

La coltivazione in orto è un’attività utile, divertente, rilassante, appagante. Purtroppo per voi, però, non è possibile improvvisarsi provetti agricoltori, e la sola idea di progettare un orto – per quanto meritevole e apprezzabile – vi richiederà ben più di qualche semplice sfogo passionale.

Ma che cosa significa coltivare in orto? Quali sono i passi che dovreste fare per poter preparare il terreno, organizzare l’orto e realizzare un sistema di irrigazione?

Cosa significa coltivare in orto

La prima cosa che dovete tenere a mente è che ancor prima di “coltivare”, dovete pianificare quel che volete ottenere (ne abbiamo parlato anche quando abbiamo discusso della coltivazione pomodori). E pianificare quel che volete ottenere significa cercare di comprendere come volete che sia suddiviso, quali colture volete portare avanti, che tecniche potete utilizzare, e così via.

Insomma, significa dedicarsi a questo tema con grande attenzione, evitando che invece la sola passione abbia la meglio su un approccio razionale, certamente in grado di portarvi ai migliori risultati.

Coltivazione in orto e rotazioni culturali

Ora che – speriamo! – vi abbiamo fornito qualche buono spunto per poter procedere a passo spedito verso la realizzazione dell’orto, iniziamo con un concetto base: la rotazione culturale.

Le piante da orto si dividono in quattro famiglie botaniche:

  • solanacee, come il pomodoro;
  • cucurbitacee, come la zucchina;
  • leguminose, come il fagiolo;
  • crucifere, come la verza.

Ora, se volete un buon orto, dovete cercare di renderlo abbastanza integrato. Questo non significa che dobbiamo dedicate tutto il vostro terreno ai pomodori, ma ricordare che le colture solanacee (di cui fanno parte non solo i pomodori, ma anche – ad esempio, peperoni e melanzane) assorbono molta energia dal terreno.

Pertanto, cercate di alternare la prima categoria con la seconda, evitando magari di piantare i pomodori sempre nello stesso posto. Dividete il terreno  in porzioni, spazi delimitati dove porre le colture solanacee, in maniera tale che l’anno successivo si possa “ruotare” la coltura.

Quali combinazioni di piante evitare (e quali seguire)

Chiarito ciò, non dovrebbe nemmeno stupirsi ricordare che oltre alla regola delle rotazioni colturali, dovreste seguire anche la regola delle consociazioni. Ovvero, in natura esistono alcune combinazioni di piante che possono coesistere, e che – anzi – vi daranno ottimi risultati se coltivate insieme, e altre… no!

Le piante dovrebbero insomma essere scelte in maniera tale che non si disturbino a vicenda, sia sotto la superficie (con le radici) sia sopra la superficie (con foglie e frutti), lasciando sempre spazio sufficiente per il passaggio di luce e aria.

Evitate, per esempio, di avvicinare le piante che hanno bisogno di molta umidità a quelle che invece hanno bisogno di un clima secco. Oppure piante che hanno radice profonde, che aprirebbero il terreno sotto le piante che invece hanno radici meno profonde.

Un esempio di buona coltivazione in orto

Ora che avete qualche infarinatura su come organizzare l’orto, cerchiamo di calare tutti gli spunti che sopra abbiamo riassunto in un esempio pratico.

Ipotizzando che abbiate il sufficiente spazio e una minima dimestichezza, potete ad esempio alternare una coltura di pomodori in primavera / estate, per poi dedicare quella stessa porzione di terreno alle leguminose, considerato che le fave hanno la capacità di trattenere nel terreno gli elementi di azoto, che possono rigenerare lo stesso dopo uno “stress” così forte come quello della coltivazione dei pomodori.

Superato questo ciclo, l’anno successivo sarete in grado di applicarne un altro, promuovendo ad esempio una coltivazione di non solanacee come le zucchine.

Le consociazioni e le sinergie colturali sono davvero tante. Cercate di informarvi adeguatamente prima di iniziare la semina!

Cosa coltivare nel vostro orto perfetto

A questo punto possiamo compiere un ulteriore passo in avanti e cercare di comprendere come potete completare il vostro orto biologico, scegliendo cosa volete piantare.

La scelta non potrà che essere effettuata non solamente tenendo conto di quanto sopra abbiamo riassunto, quanto anche a seconda dei vostri gusti, del periodo di coltivazione e dello spazio disponibile.

Per esempio, se – come spesso accade ai nostri lettori – non avete molto spazio a disposizione, potete puntare su specie molto produttive come i cetrioli e i fagiolini: in poco terreno da dedicare a tale coltura, riuscirete a disporre di frutti a sufficienza per poter soddisfare i vostri bisogni alimentari!

Se invece non avete molto tempo da dedicare alla cura delle piante e volete anche dei risultati sul breve termine, sappiate che insalata e bietola necessitano di poca acqua e scarsa manutenzione, e possono darvi risultati ottimali già dopo un mese dal momento del trapianto.

Infine, uno sguardo ai pomodori, ai quali abbiamo dedicato ampio spazio negli ultimi giorni. Come noto, la pianta di pomodoro non produce tanti frutti e dunque vi richiederanno più impegno e “numerosità”. Altre solanacee, come le melanzane e i peperoni, sono invece molto più produttive.

Insomma, valutato quanto sopra, speriamo di avervi ispirato almeno una valutazione. Quella che, in fin dei conti, la coltivazione dell’orto è un’attività complessa, che merita un’attenta pianificazione, e che non dovrebbe esser lasciata all’improvvisazione.

E voi che ne pensate? C’è qualche esperimento colturale che volete condividere con noi e che ha dato straordinari frutti?

Pubblicato da
Roberto Rais