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Il satellite Ers-2 ha impattato sulla Terra: il rischio detriti

Pubblicato da
Marco Antonio

Fino all’ultimo, il luogo e l’ora dell’impatto non era stato determinato in maniera attendibile per via delle incognite legate all’attività del sole

Immagine di Satellite nello spazio
Il satellite Ers-2 è caduto fra Alaska e Hawaii – tecnologiaeambiente.it

Nelle ultime ore è arrivato il sospirato comunicato che ha reso noto che il satellite europeo per l’osservazione Terra, Ers-2, è impattato sul nostro pianeta senza causare alcun danno. Secondo quanto comunicato da fonti ufficiali, il satellite grande quanto un autobus, si è schiantato sulle acque dell’oceano Pacifico settentrionale, nell’area compresa fra l’Alaska e le Hawaii.

La conferma ufficiale è stata data dall’Agenzia Spaziale Europea per la sorveglianza dei detriti spaziali. Non si hanno invece conferme ufficiali sulla “sorte” dei detriti, che potrebbero essersi generati per l’incompleta distruzione in atmosfera del relitto spaziale.

I fattori che condizionano la caduta

Alcuni elementi come il serbatoio e l’antenna principale, date le loro importanti dimensioni, potrebbero rappresentare un pericolo per l’incolumità delle persone e degli edifici. Fino all’ultimo, il luogo e l’ora dell’impatto non era stato determinato in maniera attendibile per via delle incognite legate alle previsioni meteo e all’attività solare che svolge un ruolo cruciale nella densità dell’atmosfera terrestre e quindi nell’attrito che il satellite incontra nel suo percorso. L’ultima previsione Esa stimava la caduta alle 18:05 italiane nel mare di Norvegia.

E’ arrivato l’annuncio dell’Esa che ha confermato la caduta del satellite sulla Terra – tecnologiaeambiente.it

Con la caduta libera sulla Terra, il satellite artificiale che pesa circa 2.300 kg, ha esaurito la propria missione. In realtà era già in caduta libera dal 2011 raggiungendo l’atmosfera solo poche ore fa. Per diverse ore l’Esa ha aggiornato in tempo reale sul proprio blog la caduta del satellite Ers-2, modificando continuamente la stima dell’impatto sia come orario che come possibili luoghi.

Purtroppo l’imprevedibilità delle attività solari, non consente agli esperti di effettuare stime attendibili ma solo approssimative. Più il satellite si avvicina alla Terra, e più precise sono le stime effettuate. Per poter guidare il processo di caduta verso il nostro pianeta, l’Esa ha dovuto compiere ben sessantasei manovre.

Le manovre per ridurre i rischi

Una delle manovre fondamentali, in questi casi, è quella di scaricare tutto il carburante presente all’interno del satellite per evitare che, in caso di impatto su superfici terrestri abitate, non si sviluppino incendi di enorme portata. All’impatto con l’atmosfera, il satellite subisce un contraccolpo violento che genera la perdita di elementi (i cosiddetti detriti) che normalmente hanno una bassissima probabilità di impattare al suolo o in mare, perchè in genere si disintegrano nell’aria.

Questi frammenti possono arrivare a pesare anche 52 chilogrammi, ma in genere non riescono ad arrivare integri all’impatto con il suolo. Ecco perchè non costituiscono quasi mai un problema. Secondo una statistica elaborata dagli esperti, il rischio di essere investiti dai resti dell’Ers-2 è di 1 su 100 miliardi.