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Anche l’indifferenza nei confronti dei propri animali domestici è punibile

Pubblicato da
Roberta Odierna

Ogni anno sono oltre 130 mila “amici a quattro zampe” che rischiano di essere abbandonati. L’80% di questi muore sulle strade. Abbandonare, quindi, è sinonimo di uccidere.
Adottare un animale, invece, vuol dire avere un nuovo membro in famiglia “per sempre”, significa condividere con lui non solo la casa, ma anche i luoghi pubblici, le spiagge…la vacanza. Ovviamente con responsabilità ed educazione.
Anche l’indifferenza nei confronti dei propri animali domestici è punibile. Lo ha deciso la Cassazioneche riguardo alla sentenza 18892/11 depositata il 13 maggio2011, ha stabilito che è considerato reato anche “il senso di trascuratezza o disinteresse verso qualcuno o qualcosa, o anche la sola mancata attenzione”. La Terza sezione penale della Suprema Corte infatti ha convalidato una multa di mille euro per abbandono di animali nei confronti di un uomo che era rimasto del tutto “indifferente” di fronte allo smarrimento del proprio cane. Nonostante la difesa avesse spiegato che il cane era fuggito durante una battuta di caccia e nonostante le ricerche iniziali non fosse stato più ritrovato,la Cassazioneha ritenuto appropriata la decisione presa dal giudice nel 2009, anno in cui aveva avuto inizio la disputa: “La conseguenza tratta dal giudice circa la poca verosimiglianza della tesi difensiva dello smarrimento, posto che, se ciò fosse davvero avvenuto, proprio perché il cane era dotato di microchip, sarebbe stato logico attendersi che fosse stato il proprietario ad adoperarsi per il cane denunciandone la scomparsa”.

 Inoltre, secondo la Cassazione “sia pure con connotati diversi il concetto penalistico di abbandono è ripreso anche dall’art. 591 c.p. in tema di abbandono di persone incapaci” dove per abbandono si intente “non solo il mero distacco ma anche l’omesso adempimento da parte dell’agente dei propri doveri di custodia e cura e la consapevolezza di lasciare il soggetto passivo in una situazione di incapacità di provvedere a sé stesso”.

 

Vi proponiamo tre vignette per far riflettere tutti con un sorriso, sul fenomeno del randagismo.