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Natura

Aurora Boreale: cos’è, quando e dove vederla

Pubblicato da
Elisa Cardelli

Aurora Boreale

L’Aurora Boreale è un evento naturale davvero unico che si genera nell’atmosfera terrestre. Si tratta di uno spettacolo di luci di vario colore e di varie forme che sembrano danzare nei cieli del Nord. Nonostante chiunque avrà visto almeno una volta una foto che rappresenta questo spettacolo, non tutti ne conoscono le origini. Impariamo a conoscerlo meglio scoprendo ogni dettaglio.

Cos’è l’Aurora Boreale

L’Aurora Boreale è un fenomeno ottico che si origina nell’atmosfera terrestre. Questo fenomeno avviene quando alcune particelle emesse dal Sole entrano in contatto con i gas che si trovano nell’atmosfera della Terra. Ogni singola interazione tra gas e particelle genera un piccolo flash di luce. Il sommarsi di questi piccoli flash che avvengono in sequenza danno vita all’effetto di una tenda di luce che sembra danzare nel cielo.

Conosciuto anche come Northern Lights, l’Aurora consiste quindi in un fenomeno luminoso naturale che risulta osservabile solitamente avviene a latitudini elevate.

In realtà il nome Aurora Borealis dovrebbe essere utilizzato esclusivamente quando questo evento luminoso avviene nell’emisfero boreale, ossia nei cieli dell’emisfero terrestre settentrionale. Infatti esiste anche l’Aurora Australis che è invece osservabile nell’emisfero australe, ossia nell’emisfero meridionale. Il nome più corretto per questo straordinario spettacolo di luci nei cieli sarebbe quindi Aurora Polare.

Questo spettacolo di luci danzanti è unico e attira molti turisti provenienti da ogni parte del mondo che desiderano ammirarlo. Lo show luminoso vede nascere nel cielo delle figure di diverso tipo. Ci possono infatti essere bagliori diffusi, archi di luce e tendine luminose mosse da un vento misterioso. Queste ultime sono sicuramente le più spettacolari

Perché si chiama così

Il nome “Aurora Boreale” è stato utilizzato per la prima volta da Galileo Galilei che nel 1619 chiamò questo straordinario miracolo della natura Aurora Borealis. Il nome utilizzato dall’astronomo italiano per descriverla deriva dal nome della dea romana dell’alba, Aurora, unito al nome Borea, termine greco utilizzato per intendere il vento del Nord.

Nell’antichità questo evento naturale veniva chiamato in molti altri modi. Uno di questi era Luci del Nord.

La popolazione Sami che vive in Lapponia chiama l’Aurora con il nome “guovssahasat” che significa “luce del mattino” oppure “luce della sera”. Con lo stesso nome viene chiamato anche il passero siberiano, un uccello dalle piume colorate che possiede un carattere alquanto cordiale. Secondo gli antichi di quei luoghi, l’anima dei cacciatori dopo la morte entrava nel corpo di un passero siberiano: per questo ucciderli portava sfortuna. Come dicevamo questi uccelli hanno lo stesso nome dell’Aurora e infatti anche l’evento naturale si pensava fosse formato dagli spiriti dei defunti.

In Finlandia per indicare il fenomeno dell’Aurora si usa la parola “revontulet” che significa “fuochi di volpe”. Questo animale è molto presente nella mitologia nordica. I cacciatori di quelle terre cercano di scovare volpi in quanto le leggende del luogo dicono che chiunque riesca a catturare una volpe diventerà ricco.

I colori delle Northern Lights

Le Northern Lights possono avere diversi colori e questo le rende ancora più spettacolari. Questi colori dipendono da vari fattori. I principali sono la composizione del gas atmosferico, la densità dell’atmosfera, l’altitudine a cui avviene l’interazione e il livello di energia che viene coinvolto.

Il colore più comune è il verde. Questo viene dalle particelle che interagiscono con gli atomi di ossigeno a una quota compresa tra i 100 km e i 300 km. In alcune occasioni, la parte più bassa dell’Aurora assume un colore che va dal rosa al rosso intenso. Questa colorazione è prodotta dalle molecole di azoto a un’altezza 100 km.

Quando le molecole di ossigeno si incontrano a quote più alte (quindi dai 300 km ai 400 km), il colore che si vedrà è il rosso. I fasci di luce possono essere anche blu o viola. In questo caso c’è l’interazione con molecole di idrogeno o molecole di elio.

Aurora Polare: perché si muove?

L’Aurora Polare compare quando i fasci di elettroni ad alta energia entrano negli strati superiori dell’atmosfera. Nel momento in cui questi fasci si muovono, si muovono anche le luci dello spettacolo naturale.

Perché si verifica questo evento naturale

L’Aurora è uno spettacolo di luci, colori e forme che si muovono in cielo illuminando la notte. Le Luci del Nord sono generate dall’interazione tra particelle cariche, ossia protoni ed elettroni di origine solare, con la ionosfera terrestre, ossia l’atmosfera tra i 100 km e i 500 km.

L’Aurora Boreale genera suoni

Questo evento genera uno spettacolo unico dal punto di vista visivo, ma emette anche dei suoni che rendono il tutto una vera e propria danza. In molte occasioni si possono infatti udire anche dei suoni simili a sibili. Tali suoni non sono sempre presenti, ma quando ci sono rendono l’esperienza ancora più unica. L’origine di questi suoni non è certa. Molti scienziati ritengono che derivino dall’agitazione del campo magnetico della Terra che viene provocato dalla aumento degli ioni nell’atmosfera.

Quando è possibile vedere l’Aurora Boreale

Sono in molti coloro che si domandano quando è possibile vedere l’Aurora. In realtà i venti solari che causano questi eventi non possono essere previsti. La stagione migliore è comunque quella delle notte polare che va da settembre a marzo nell’emisfero nord e da marzo a settembre nell’emisfero sud.

In realtà però non esiste davvero una stagione perfetta per vedere questo spettacolo di luci. Nell’anello polare infatti questo fenomeno si può ammirare circa 200 notti all’anno. Bisogna anche dire che il Sole ha dei cicli di 11 anni che vanno da un’attività minima a un’attività massima.

Ci sono quindi degli anni in cui vedere l’Aurora risulta più complesso. L’attività solare toccherà il suo apice nel 2025, fino ad allora non sarà semplice vedere questo spettacolo. Questo non significa che fino ad allora non ci saranno fenomeni di questo tipo, ma vuole dire solamente che saranno più rari e più fievoli.

Chiaramente per poter vedere le luci il cielo della notte deve essere limpido e senza nuvole. Per godere dell’Aurora è quindi bene non restare nei pressi delle città in quanto queste zone sono ricche di inquinamento luminoso.

In inverno è consigliato andare nelle zone interne del nord in quanto nella costa risulta più complesso ammirare l’Aurora. Da fine autunno a inizio primavera l’orario ideale è dalle 18 all’1. In questo caso si consiglia di andare in zone di buio totale.

Dove vedere l’Aurora Polare

Per vedere l’Aurora Polare è necessario trovarsi il più possibile vicino ai poli. Vedere l’Aurora Boreale è possibile vicino al Polo Nord, vedere l’Aurora Australe è possibile vicino al Polo Sud. In alcune rare occasioni questo spettacolo naturale è visibile anche da altri luoghi, ma si tratta appunto di occasioni molto rare.

Dove vedere l’Aurora Boreale

L’Aurora Boreale è visibile nell’emisfero settentrionale, in particolare vicino al Polo Nord. I paesi in cui è più visibile sono:

  • Norvegia
  • Finlandia
  • Svezia
  • Danimarca
  • Russia
  • Irlanda
  • Scozia
  • Canada
  • Alaska
  • Islanda
  • Polo Nord

Dove vedere l’Aurora Australe

L’Aurora Australe è visibile nell’emisfero meridionale, in particolare vicino al Polo Sud. I paesi in cui è più visibile sono:

  • Patagonia
  • Nuova Zelanda
  • Australia

Tra le due Aurore quella Australe è meno nota in quanto i continenti australi si trovano più lontani dal Polo Sud e di conseguenza gli spettacoli naturali che si possono ammirare sono meno intensi.

Le Northern Lights nella storia

L’Aurora Polare è un evento tutt’altro che recente. Fin dall’inizio dell’umanità i cieli hanno dato vita a questo straordinario spettacolo, ma le notizie certe in merito non sono molto antiche.

I Vichinghi credevano che l’Aurora derivasse dall’armatura delle Valchirie che diffondeva quelle luci in movimento. Ancora oggi i popoli di quelle zone chiamano le Valchirie signore in verde (per via del colore verde che è il protagonista delle Luci del Nord) oppure regine dei cieli.

Nel 1859 inizia la storia scientifica di questi spettacoli naturali. In quell’anno infatti l’Aurora è stata avvistata nel territorio americano e ha attirato l’attenzione di molti scienziati. Il fenomeno venne chiamato Grande Aurora del 1859 e da quel momento in avanti iniziarono gli studi per comprenderne le origini. A capo del team di studiosi c’era l’astronomo inglese Richard Christopher Carrington.

In realtà eventi così intensi da essere visibili in varie parti del Pianeta sono davvero rari. Nel 1960 l’Aurora causò interruzioni radio in tutta la Terra, ma si tratta appunto di eventi rari. Si stima che possano verificarsi ogni 500 anni. Solo una volta in Italia è stato possibile ammirare l’Aurora Boreale. Nella notte tra il 17 e il 18 novembre 1858 anche gli italiani poterono ammirare lo spettacolo.