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Risparmio Energetico

Come scegliere un climatizzatore

Pubblicato da
Roberto Rais
Scelta climatizzatore
Come scegliere un climatizzatore sulla base dell’area da raffrescare.

Ti stai domandando come scegliere un climatizzatore? Bravissimo!

Prima di installare un condizionatore è infatti fondamentale porsi alcune domande e, su tutte, come scegliere un climatizzatore in base ai metri quadri.

Il rischio che corri, in questo caso, è infatti quello di sbagliare gravemente la ponderazione della potenza dell’impianto sulla base dei metri quadri da rinfrescare.

La conseguenza è ben nota: se acquisti un impianto troppo potente,  avrai sprecato inutilmente soldi (e continuerai a sprecarli ogni volta che lo utilizzi); se acquisti un impianto poco potente, non riuscirai a trovare il comfort che desideri.

Detto ciò, prima di entrare nel dettaglio del nostro focus, è bene che tu comprenda subito che la potenza di un condizionatore inverter è direttamente proporzionale all’ambiente da raffrescare, ovvero più è grande la stanza o le stanze da raffrescare, e maggiore sarà anche il valore di Btu/h o Watt necessario.

Leggi anche: Consumo condizionatore: da cosa dipende e come ridurlo per risparmiare!

Ad ogni modo, non è questo l’unico elemento che bisogna considerare quando si deve acquistare un impianto di climatizzazione. Pensa anche a:

  • caratteristiche tecniche del condizionatore;
  • funzioni aggiuntive (es. deumidificazione, ecc.);
  • classe energetica.

Ora che ne sai un po’ di più, cerchiamo di entrare nel dettaglio del tema odierno: ritagliati qualche minuto di tempo per scoprire come scegliere un climatizzatore in base ai metri quadri!

Come scegliere un climatizzatore in base ai metri quadri

La prima cosa che vogliamo condividere con te è il fatto che la potenza termica di raffreddamento di un condizionatore è calcolabile con una semplice formula:

P = K x L1 x L2 x h

Ma che cosa significa?

Prova a sostituire i simboli di cui sopra con questi concetti:

  • P è la potenza di raffrescamento;
  • K è il coefficiente standard, che varia in funzione della classe di isolamento dell’abitazione (generalmente, tra 25 e 30 W/mq);
  • L1 è il primo lato della stanza;
  • L2 è il secondo lato della stanza;
  • H è l’altezza della stanza.

Otterrai un valore, espresso in Watt, che ti aiuterà fin da subito a individuare il climatizzatore più adatto per poter soddisfare le tue esigenze energetiche e garantirti la temperatura desiderata nelle aree in cui sarà installato l’impianto.

Facciamo un esempio. Immaginiamo di dover rinfrescare la zona giorno della nostra casa che, secondo i conteggi che abbiamo effettuato, è di circa 60 mq, con altezza di 2,5 metri, e con coefficiente standard che immaginiamo pari a 25.

Leggi anche: Il climatizzatore non raffredda? Ecco perché e come risolvere!

Come non sbagliare nella scelta del condizionatore!

Il dato P, in Watt,  sarà pari a 3.750. A questo punto, dobbiamo convertire i Watt in Btu/h, al fine di comprendere quale sarà la potenza di raffrescamento del nostro climatizzatore ideale. Considerato che 1 Watt è pari a 3,412 Btu/h, nel nostro esempio l’impianto ideale sarà pari a 12.795 Btu/h.

Se invece hai delle esigenze di dimensioni più contenute, non devi far altro che mutare i termini di riferimento della nostra formula.

Per esempio, se hai una camera da letto di 5 x 4 metri, e altezza di 2,7 metri, la formula si aggiornerà in questo modo:

P = 25 x 20 x 2,7 = 1.350 Watt, equivalenti a 4.600 Btu/h. Questa sarà la potenza media che ti sarà necessaria per poter godere di aria fresca durante le estati più torride, senza sprechi.

Come scegliere un impianto di climatizzatore fisso

Ora che sai come dimensionare correttamente un climatizzatore, vogliamo indurti a qualche riflessione in più. Ricorda infatti che il volume degli ambienti a raffrescare è solamente uno degli aspetti che dovresti considerare per poter calcolare la giusta potenza refrigerante di cui hai effettivamente bisogno. Ma quali sono gli altri?

Gli elementi di cui dovresti tenere debita valutazione sono davvero tanti e, principalmente, vanno a impattare sul fattore K della formula che sopra abbiamo condiviso con te.

Abbiamo voluto sintetizzare i principali:

  • carico termico interno aggiuntivo: è determinato soprattutto dal numero e dalla tipologia di elettrodomestici che sono presenti nella stanza. In sintesi, più elettrodomestici energivori sono presenti nella zona da raffrescare (pensa al frigorifero o a un computer) e più sarà richiesto uno sforzo aggiuntivo all’impianto, poiché la temperatura da abbassare sarà più alta;
  • numero di persone presenti: più è alto il numero di persone che soggiornano nello spazio da “condizionare”, e maggiore è il tempo che vi trascorrono, più alta sarà anche la richiesta di Btu/h. Pensa alla cucina o al soggiorno: nel momento in cui saranno molto frequentati, la potenza richiesta sarà più elevata rispetto a una camera da letto in cui il numero dei soggiornanti è inferiore (in media, 1 o 2), e solo per meno ore al giorno;
  • esposizione delle stanze: anche l’esposizione delle stanze rispetto al sole è un parametro molto importante da tenere in considerazione. Più l’ambiente sarà infatti esposto a sud, e maggiore sarà anche – in termini di potenza energetica – il climatizzatore di cui avrai bisogno;
  • isolamento termico: concludiamo infine con l’isolamento termico dell’edificio, nella considerazione elementare che la presenza di un cappotto termico o di infissi a taglio termico, costituirà un valore aggiunto inestimabile, poiché permetterà di raffrescare l’ambiente in maniera più facile, evitando le dispersioni di calore. L’assenza di tali elementi, magari con infissi di scarsa qualità, renderà più difficile raffrescare l’ambiente.