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Vivisezione, dall’Ue una nuova sconfitta per gli animali

Pubblicato da
Redazione

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Il provvedimento dovrebbe sanare il contenzioso con la Commissione europea, che a giugno ha inviato all’Italia un parere motivato per non aver recepito entro novembre 2012 la direttiva 2010/63/Ue sulla protezione degli animali ai fini scientifici. Adesso il recepimento della direttiva è stato affidato alla legge di delegazione europea 2013.

La commissione Politiche Ue, competente sulle leggi europea e di delegazione europea, ha approvato un testo di compromesso dove le condizioni di miglioramento per gli animali sono state sistematicamente negate da una serie di deroghe ed eccezioni che ne svuotano la portata. Nello specifico non figura l’ obbligo di sostituire tassativamente ogni volta in cui sia possibile in modo scientificamente soddisfacente le metodiche che utilizzano gli animali vivi con quelli che non li utilizzano;

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è stato eliminato l’obbligo di autorizzazione preventiva del Ministero della Salute per ogni soggetto che implichi l’utilizzo degli animali limitandolo solo a quelli che coinvolgono cani, gatti e primati generando quindi discriminazione tra gli stessi animali; è stato vietato esclusivamente l’allevamento di primati e di cani consentendone però il commercio e la vendita; è stata eliminata la quota precisa destinata alla ricerca su metodi alternativi; non è previsto l’obbligatorietà di un numero annuo minimo di ispezioni senza preavviso; non è previsto l’obbligo di comunicare annualmente al Ministero le statistiche di animali nati, ceduti e morti né le pubblicazioni delle procedure; vengono permesse le esercitazioni i corsi sono facoltativi; non sono previste le partecipazioni delle associazioni animaliste ecc. ecc.

Quanto deciso dalla Commissione è una sconfitta per gli animali, la vivisezione o sperimentazione animale continua ad essere praticata e milioni di esseri innocenti verranno torturati per una falsa scienza. In tutto questo alcune grandi associazioni animaliste esultano vittoria diffondendo informazioni fuorvianti al mondo animalista, episodio analogo è accaduto nel 2010 a margine dei lavori dell’attuale e nefasta direttiva 63/2010 UE dove l’Eurogroup for animals cui fa parte la LAV ha espresso grande soddisfazione condizionando parte degli europarlamentari.

In un contesto particolare dove l’87% degli italiani ha espresso contrarietà alla sperimentazione animale, dove l’iniziativa popolare dei cittadini europei Stop vivisection, finalizzata alla totale abolizione del modello animale, ha raggiunto mezzo milione di sottoscrittori con trend in crescita, dove è stato inaugurato il primo tavolo scientifico ministeriale sui metodi alternativi alla s.a. dall ministro Balduzzi e proseguito dal nuovo ministro Lorenzin, la maggioranza dei senatori, ad esclusione del movimento 5 stelle, ha fatto l’ennesimo favore alle lobby farmaceutiche calpestando totalmente i diritti degli animali, è l’ulteriore conferma della connivenza tra la medesima lobby e la classe politica corrotta e senza scrupoli.

Questi soggetti on possono ignorare che l’ipotesi di predittività del modello animale nello studio delle malattie umane, reazioni a farmaci, vaccini o sostanze destinati all’uomo non è mai stata verificata e rimane attualmente un fatto controverso. Non è infatti possibile reperire in letteratura alcuno studio di predittività/validazione del modello animale, seppure quest’ultimo sia notoriamente acclamato quale predittivo ed universalmente accettato come standard aureo.

Pretestuose anche le motivazioni attinenti gli obblighi dettati dall’ UE visto che nella controversa questione del metodo Stamina il Senato ha convertito in legge il decreto sulle terapie a base di cellule staminali derogando sull’obbligatorietà della fase preclinica, che tradotto vuole dire testare direttamente sull’uomo escludendo la sperimentazione sugli animali.

Ufficio Stampa
Partito Animalista Europeo