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Categorie Ricerche

Gravidanza, inquinamento e autismo

Pubblicato da
Matilde Pellegrino

Non ci sono dubbi, l”inquinamento ha un impatto negativo sulla salute umana, ancora peggio quando si tratta di una donna in gravidanza. L”autismo, come le questioni ambientali, sta ricevendo sempre una crescente attenzione, oggi l”inquinamento atmosferico è stato associato al disturbo autistico.

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Chi ha condotto lo studio?
Lo studio, pubblicato sulla rivista “Archives of General Psychiatry”, è stato supervisionato da Heather Volk Ph.D., professore di medicina preventiva presso la Keck School of Medicine e ricercatore presso la Divisione di ricerca sui bambini e famiglie, presso il Children Hospital di Los Angeles.

Cosa dimostra lo studio?
A oggi si sa che l”autismo è una malattia dalle molteplici cause. Nel mix di fattori che innescano l”autismo figura anche l”inquinamento atmosferico come smog e polveri sottili.

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Lo studio ha dimostrato, per la prima volta, che l”esposizione all”inquinamento atmosferico durante la gravidanza e durante il primo anno di vita del bambino, potrebbe essere una causa dell”insorgenza dell”autismo perché è stato associato a un duplice rischio.

In particolare si parla di inquinamento prodotto dai gas di scarico delle autovetture. L”autismo è stato associato al classico smog cittadino costituito da biossido di azoto e polveri sottili. Tale collegamento si manifesta anche se la madre non vive in zone con alta densità di traffico. Questo a causa dei venti, un altro parametro preso in consideranzione nella ricerca di Volk.

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“Questo lavoro avrà grosse implicazioni per la salute pubblica” ha affermato il professore e ricercatore Volk. “Sappiamo da molto tempo che l”inquinamento atmosferico ha un impatto negativo sulla salute dei nostri polmoni e soprattutto per i bambini. Solo ora stiamo incominciando a capire che l”inquinamento atmosferico può intaccare anche il cervello

La ricerca di Volk è la prima nel suo genere. Ha preso in considerazione l”esposizione all”inquinamento atmosferico, la locazione geografica come la vicinanza a un tratto autostradale particolarmente trafficato, la qualità dell”aria e ha preso in considerazione anche i venti.

Abbiamo esaminato molti fattori. Abbiamo preso in considerazione la distanza tra il luogo in cui vive la gente e le strada più vicine, ma anche fattori metereologici come la direzione in cui soffiava il vento, la struttura della strada e il traffico. Abbiamo studiato i dati del monitoraggio della qualità dell”aria così da capire le fondi di inquinamento, se esso derivava dal traffico automobilistico, da industrie, cantieri ferroviari o molte altre fonti”

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Lo studio ha esaminato dati raccolti su 279 casi di autismo e 245 soggetti di controllo già iscritti al registro dei Bambini a rischio autismo (Chilhood Autism Risks, California). Il registro raccoglie tutti i dati degli infanti a rischio di autismo per cause genetiche e ambientali. I ricercatori hanno individuato gli indirizzi di residenza delle madri e hanno esaminato la qualità dell”aria durante il periodo di gravidanza e nel primo anno di vita dell”infante. I risultati hanno mostrato una forte correlazione tra inquinamento atmosferico e disturbo autistico.

Considerato che si tratta principalmente di gas di scarcico delle autovetture, ora più che mai è necessario sensibilizzare il pubblico ad adottare una mobilità sostenibile. Questa prevede l”uso di mezzi alternativi con le auto elettriche, mezzi pubblici, scooter ibridi e biciclette elettriche e non.