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Natura

Solstizio d’Inverno: cos’è e quand’è il giorno più corto dell’anno

Pubblicato da
Elisa Cardelli

Solstizio Inverno

Il Solstizio d’Inverno è il giorno in cui si passa dall’autunno all’inverno. La data in cui cade questa giornata di transazione cambia ogni anno e di solito cade il 21 dicembre o il 22 dicembre. In questo giorno inizia astronomicamente la stagione più fredda dell’anno. La notte del Solstizio è la notte più lunga dell’anno, ma dal giorno dopo le ore di luce iniziano ad aumentare.

Da sempre l’umanità è affascinata dal Solstizio che sancisce la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno. Proprio per questo i popoli antichi come i Celti o i Romani festeggiavano questa giornata. Ci sono molte curiosità legate a questo evento astronomico. Impariamo a conoscerlo meglio scoprendo tutto quello che c’è da sapere.

Cos’è il Solstizio d’Inverno

Il Solstizio d’Inverno è un evento astronomico molto importante che accade ogni anno nel mese di dicembre. Per chi vive nell’emisfero boreale come noi, il Solstizio di dicembre è il giorno più breve dell’anno. Questo rappresenta anche per convenzione l’inizio dell’inverno e la conseguente fine dell’autunno.

Nell’emisfero boreale (quello in cui ci troviamo noi) si tratta appunto del momento in cui il Sole si trova proprio sopra al Tropico del Capricorno. Per la precisione il Sole ha in quel preciso istante una latitudine di 23,5 gradi Sud e quindi si trova alla sua massima distanza rispetto all’equatore celeste.

In molti ritengono che il Solstizio invernale rappresenti il momento in cui la Terra si trova più lontana dal Sole. Questa è solo una falsa credenza dal momento che è esattamente il contrario. Essendo però inclinato rispetto al Pianeta Terra, i raggi del Sole non arrivano bene sul globo e quindi non scaldano molto.

Ci teniamo a dirvi che comunque il Solstizio di dicembre non rappresenta affatto il giorno più freddo dell’anno. Questa credenza deriva dal fatto che questo giorno il sole splende in cielo per poco tempo. In realtà le temperature minime in Italia si registrano nel mese di gennaio e nel mese di gennaio. Per questo i giorni più freddi sono a inverno inoltrato e non nel giorno del Solstizio.

Nell’emisfero australe accade esattamente il contrario rispetto a quello che succede nel nostro emisfero. Lì infatti questo Solstizio di dicembre rappresenta la giornata con un maggior numero di ore di luce.

Cosa significa “solstizio”

La parola “solstizio” letteralmente significa sole fermo. Si tratta di un termine di origine latina composto da sol (sole) e da sistere (stare fermo). Questo nome è legato al fatto che il Sole smette di calare rispetto all’equatore celeste e quasi “si ferma” in cielo per poi invertire il cammino da quel momento in avanti. Questa giornata rappresenta quella più corta dell’anno in quanto la notte dura di più di tutti gli altri giorni. A partire dal Solstizio invernale le giornate iniziano ad allungarsi sempre di più fino a raggiungere il massimo della durata durante il Solstizio d’Estate.

Quando è il Solstizio d’Inverno

Il Solstizio d’Inverno cade in un giorno che oscilla tra il 20 dicembre e il 23 dicembre. A contrario di quanto credono in molti infatti questo giorno non è sempre il 21 dicembre. La variabilità della data dipende come per l’Equinozio d’Autunno dalla discrepanza che c’è tra il calendario solare e il calendario convenzionale. Il primo infatti è formato da 365,25 giorni, il secondo invece da esattamente 365. Di conseguenza ogni quattro anni si recupera un giorno rendendo il mese di febbraio di 29 giorni anziché di 28.

Il Solstizio d’Inverno nel 2021 cadrà il 21 dicembre alle ore 15.59. Questo è quello che riferiscono le tavole astronomiche. In genere il Solstizio cade il 21 dicembre oppure il 22 dicembre, ma alcune volte capita in altri giorni. Si tratta di rarità, infatti per avere questo giorno il 20 dicembre si dovrà attendere il 2080. Per averlo invece il 23 dicembre sarà necessario attendere fino al 2303.

La notte più lunga dell’anno

Il Solstizio invernale rappresenta la notte più lunga dell’anno e questo è risaputo, ma quali sono i motivi? Tutto dipende dal fatto che la Terra ruota attorno al proprio asse e che questo asse è inclinato di 23° 27‘ rispetto alla perpendicolare del piano dell’eclittica. Questa rotazione, insieme al movimento intorno al Sole, determina il susseguirsi delle stagioni e anche la variazione delle ore di luce.

In inverno insomma, ruotando su sé stessa la Terra si trova esposta a meno ore di luce rispetto che nel resto dell’anno. Quanto detto è ovviamente riferito al nostro emisfero. Per l’emisfero australe infatti il Solstizio di dicembre è il giorno più lungo dell’anno.

In realtà il Solstizio d’Inverno non rappresenta da sempre la notte più lunga dell’anno. L’attuale calendario canonico che utilizziamo tutti è stato introdotto per la prima volta nel 1582 da Papa Gregorio XIII. Nei secoli precedenti erano stati accumulati circa 10 giorni di discrepanza per colpa della perdita di circa 6 ore all’anno.

Fino al momento della riforma voluta da Papa Gregorio XIII quindi il giorno più corto dell’anno cadeva il 13 dicembre, ovvero il giorno di Santa Lucia. Proprio per questo motivo esiste ancora oggi il detto “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia”.

Solstizio d’Inverno per i Celti

I Celti celebravano il Solstizio invernale con la festa di Yule. Questa ricorrenza per il popolo del Celti era molto importante e stava a simboleggiare il passaggio dalle tenebre alla luce. Dopo il giorno del Solstizio di dicembre infatti le ore di luce iniziano ad aumentare gradualmente andando così a risvegliare anche la natura. Il termine “Yule” deriva dalla parola norrena “Hiol”. Questa significa “ruota” e sta a rappresentare la ruota della vita che durante il Solstizio invernale si trova al suo estremo inferiore e da quel momento inizia a risalire.

Per questa ricorrenza i Celti accendevano dei fuochi e macellavano degli animali per festeggiare tutti insieme il risveglio della luce.

La festa del “Sol invictus”

Nel periodo del Solstizio d’Inverno gli antichi Romani celebravano una festa chiamata “Sol Invictus”. Si trattava di un modo per celebrare la rinascita della luce che vinceva le tenebre. Questa festa pagana infatti aveva lo scopo di ricordare che il Sole aveva vinto contro il buio ancora una volta. Il Sole, insomma, non era stato sopraffatto dalla notte. Il motivo che aveva spinto i Romani a celebrare questa festa proprio durante il periodo del Solstizio di dicembre stava nel fatto che dal giorno successivo al Solstizio le ore di luce tornavano ad aumentare dopo essere calate fino a quel momento.

Nel corso degli anni questo culto pagano stato soppiantato dalla celebrazione del Natale. In molti infatti ritengono che la nascita di Gesù sia proprio associata al simbolismo del Sole che ha la meglio sulle tenebre.

Solstizio d’Inverno e il legame col Natale

Non tutti lo sanno, ma esiste un legame tra il giorno di Natale e il Solstizio d’Inverno. Il simbolismo del Solstizio della vittoria della luce sulle tenebre è stato probabilmente associato all’apparizione di Gesù Cristo sulla Terra. Questo è accaduto prendendo spunto dalla festa pagana del “Sol Invictus” di cui abbiamo parlato poco sopra.

Il 25 dicembre è stata scelta come data del Natale da Papa Giulio I nel 337 d.C che ha peso come riferimento la festa pagana dedicata al Sole. Solo a partire dal 380 d.C. però la festa si diffuse in tutto l’Impero Romano. In quella data infatti l’imperatore Teodosio I rese il Cristianesimo religione di Stato con l’Editto di Tessalonica.