“Abbiamo abbattuto l’Orso M90”: l’annuncio della Provincia di Trento fa infuriare gli animalisti

La notizia dell’abbattimento dell’Orso M90 è stata data dalla stessa provincia autonomia di Trento con una nota ufficiale

Immagine di Orso Grizzly
L’abbattimento dell’Orso M90 ha scatenato le proteste degli ambientalisti – tecnologiaeambiente.it

 

Il lungo duello tra animalisti e la Provincia di Trento si è concluso con l’uccisione dell’orso M90, decisa (e appena comunicata) dallo stesso ente provinciale. E’ stato lo stesso presidente della Provincia autonoma di Trento a firmare la sentenza di “condanna” dell’orso con un apposito decreto in cui è stata disposta la cattura del mammifero e l’abbattimento.

Una decisione che, come era prevedibile, non è stata accolta benevolmente dagli animalisti che adesso si sono dichiarati pronti a scendere sul piede di guerra per inchiodare la provincia di Trento alle proprie responsabilità dopo la gravissima decisione.

La vicenda

Una lunga contesa quella tra animalisti e istituzioni locali, fatta di mesi annunci, pareri e contromosse, finita con pochissima distanza fra l’annuncio e la pratica della stessa. Un vero e proprio blitz che ha sorpreso gli animalisti che non hanno avuto così il tempo di poter organizzare movimenti di protesta e ricorsi. In pratica la volontà di abbattere l’orso è stata M90 è stata annunciata e poco dopo eseguita senza riserve.

Guardia Forestale in azione
L’esecuzione dell’Orso M90 è stata effettuata dalla Guardia Forestale – tecnologiaeambiente.it

 

La Provincia di Trento ha giustificato la decisione di abbattere l’animale dopo gli ultimi sviluppi. L’orso, infatti, era stato già protagonista di episodi che avevano scatenato il panico tra la popolazione dopo aver seguito intenzionalmente alcune persone. L’ultimo episodio, il più grave, era accaduto lo scorso 28 gennaio, quando l’orso aveva seguito una coppia di escursionisti per oltre mezzo chilometro nel comune di Mezzana.

Ad eseguire l’opera di “abbattimento” dell’orso è stata la squadra del Corpo forestale trentino, entrata in azione in una zona di montagna della Bassa Val di Sole. Dopo l’osservazione del radiocollare e delle marche auricolari, l’animale è stato identificato ed esecutato. «M90 era un animale pericoloso, secondo la scala di problematicità riportata nel Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace) – ha spiegato in una nota ufficiale la stessa Provincia trentina – alla luce della sua eccessiva confidenza e frequentazione di aree urbane e periurbane».

Gli animalisti pronti ad adire le vie legali

L’abbattimento dell’orso M90 ha scatenato l’ira delle associazioni ambientaliste che hanno già in programma due manifestazioni. La prima si svolgerà nella giornata di sabato 10 febbraio, mentre quella successiva è in programma il 2 marzo. «Una politica miope e nemica degli animali quella della Provincia, che non tutela la biodiversità» è stato il duro commento dell’Oipa alla quale, secondo il loro parere, sarebbe stato “impedito di difendere M90 ricorrendo al Tar contro la sua condanna a morte, ma non ci fermeremo di fronte agli ammazzaselvatici”.

Il loro intento adesso sarà quello di adire le vie legali per ottenere giustizia, non solo per M90 ma anche per tutti gli altri orsi trovati morti dopo le condanne di uccisione. A confermarlo è stato anche il responsabile dell’area selvatici della Lav, Massimo Vitturi. Anche l’Associazione animalisti italiani ha lanciato un appello indirizzato al governo, nello specifico al presidente Meloni e al ministro dell’Ambiente per «salvare la vita degli orsi».

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