Acufene: cos’è e come riconoscerlo

L’acufene, è un disturbo uditivo classificabile non come una vera e propria malattia ma piuttosto come una condizione che il soggetto si ritrova a subire passivamente. L’acufene, infatti, si manifesta attraverso sensazioni acustiche più o meno intense e fastidiose, chi ne soffre, infatti, si ritrova a sentire fischi, ronzii, pulsazioni senza che questi vi siano davvero stimoli acustici esterni.

Questo può interessare un solo orecchio o entrambi, oppure percepito come localizzato al centro della testa: un vero e proprio incubo. Cercheremo di illustrarvi le cause e le soluzioni in grado di dare sollievo come il Brainil acufeni a quello che, purtroppo, è ancora oggi una condizione priva di cura.

Quanti tipi ne esistono?

Come avrete ben capito, si tratta di una condizione ancora in corso di studio e sottoposta a costanti ricerche con l’obiettivo di trovare una qualche cura.
Tuttavia è importante sapere che l’acufene viene classificato in:

  • Acuto, quando dura per tre mesi
  • Subacuto, quando dura per sei mesi
  • Cronico, quando la durata supera i sei mesi ed è destinato dunque a persistere

Trattandosi di un fenomeno soggettivo non può essere misurato in modo oggettivo, motivo per cui lo specialista può solo affidarsi alle sensazioni e ai racconti del paziente, oltre che agli esami uditivi o ad una risonanza magnetica.

Le cause

L’acufene risulta essere un disturbo particolarmente diffuso ma nonostante questo non sempre viene riconosciuto e diagnosticato per via dell’andamento aleatorio dei sintomi.
Tuttavia, grazie alla costante ricerca ancora oggi in atto, è stato accertato che l’insorgenza dell’acufene è da considerarsi collegata ad alcuni fattori, tra cui:

  • L’insorgenza di altri deficit uditivi, alcuni dei quali tipici dell’avanzamento dell’età
  • L’abuso di alcuni farmaci tossici per l’udito
  • La prolungata e priva di attenzioni permanenza ad esposizioni sonore che ad oggi vengono riconosciute come dannose per l’udito (superiori agli 85 decibel).
  • Attività che presuppongono frequenti e improvvisi cambiamenti di pressione come immersioni subacquee o paracadutismo
  • Quantità di cerume eccessiva, da protezione a nemico

Gli integratori: a cosa servono?

Soffrire di un disturbo uditivo fastidioso come l’acufene porta alla disperata ricerca di soluzioni che possano offrire quanto meno una sensazione di sollievo, simile a quella che molti individui con questo problema provano ascoltando il rumore del mare. Tra le soluzioni offerte dal punto di vista medico troviamo alcuni integratori per acufene che vanno ad agire e a migliorare lo stimolo uditivo agendo in particolare sul nervo acustico andando a favorire il microcircolo ed ostacolando l’infiammazione.

Tra gli integratori per acufene migliori troviamo, ad esempio, quelli formulati con estratti di Ginkgo biloba, una pianta cinese in grado di migliorare lo stimolo udito oltre che di fluidificare il sangue, senza contare il contenuto in magnesio: un ottimo alleato delle cellule acustiche poiché ne favorisce il rilassamento. Non mancano poi integratori per acufene a base di vitamine del gruppo B, antiossidanti ed anche quelli a base di melatonina che possono aiutarvi nella conciliazione del sonno nonostante i rumori incessanti.

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