Cani della Croce Rossa avvelenati: “Così li abbiamo salvati”

Buone notizie sui due cani della Croce Rossa che hanno mangiato alcuni bocconi avvelenati: stanno bene! A rivelarlo è il volontario Giovanni Rado che a LaZampa ha raccontato le loro attuali condizioni di salute.

Cani avvelenati con dei bocconi: come stanno adesso

Giovanni Rado ha raccontato: “Stanno bene, incrociamo ancora le dita, ma stanno bene”. Un annuncio pieno di felicità, tutti si aspettavano questo risvolto. Ricordiamo che i due cani sono rimasti avvelenati dopo aver mangiato alcuni bocconi lasciati nelle campagne di Ordenzo, nel Trevigiano.

“Iron, il cucciolo grigio scuro di due anni, sta bene. Fino a lunedì c’era la riserva delle prime 48 ore dopo l’avvelenamento, ma ora sta bene”.

Daisy, la cagnolina rossa è anziana ed ha 12 anni. Deve sottoporsi a più controlli e nella giornata di sabato dovrà fare uno più mirato.

“Per ora è ancora un po’ frastornata, ma ogni giorno che passa migliora. Per scaramanzia è giusto aspettare ancora qualche giorno per dirci fuori da questa storia: la veterinaria ha detto che è un veleno anti-coagulante che potrebbe dare problemi ai reni e altri organi”.

Fortunatamente per ora non sono apparsi segnali di questo tipo. Dovranno assumere vitamina K per 28 giorni e seguire un determinato protocollo di cura.

“Ma già così ci sentiamo tanto fortunati”.

Grazie al cielo, quella che inizialmente appariva come una tragedia, sta portando risultati positivi. Una notizia che ha lasciato nel dolore tante persone, la rabbia è tanta nei confronti di quella persona che ha gettato dei bocconi mortali con lo scopo di far del male ai cani. Un grazie va proprio all’immediato intervento del volontario della Croce Rossa che subito ha soccorso i cani e li ha portati nella clinica veterinaria più vicina.

“Noi come volontari veniamo preparati a un primo soccorso veterinario. I nostri cani sono colleghi di lavoro, sono volontari della Croce Rossa a tutti gli effetti e per questo ci insegnano che cosa fare quando loro hanno bisogno di aiuto. Quel giorno, come faccio sempre la mattina presto, ero uscito con i tre cani: Iron, Daisy e Dream. I primi due li avevo appena lasciati liberi perché potessero fare una sgambata liberi nel parco. Appena ho visto che i primi due hanno mangiato qualcosa, sono corso verso di loro e gli ho intimato di sputare. E’ lì che ho visto i bocconi avvelenati. Ho detto alla mia compagna che cosa era capitato e sono corso a casa. Credo di aver fatto quegli 800 metri con tempi olimpionici. Appena arrivati abbiamo fatto bere l’acqua ossigenata, nel quantitativo che ci avevano insegnato, in maniera tale da farli vomitare. Poi siamo corsi dalla veterinaria. E’ stata lei a dirci che se sono ancora vivi è soprattutto grazie alla prontezza del nostro intervento. Ma lei è stata molto brava a fare tutto il resto”.

Chi ha gettato quei bocconi avvelenati nel campo

Non è ancora chiaro il motivo che ha spinto quella persona a lasciare quei bocconi composti da lumachicida e stricnina nel campo. Già in passato erano capitati dei casi di ladri che avevano buttato dei bocconi nei giardini delle ville proprio per uccidere i cani di proprietà ed eseguire i loro furti.

“E’ difficile immaginare che cosa possa spingere una persona a preparare una trappola mortale di quel tipo. Di sicuro, ci ha raccontato la veterinaria, i bocconi sono stati preparati da una mano esperta. Di sicuro l’intento era di colpire con precisione: quando sono tornato nel campo per controllare ho trovato, nel raggio di 200 metri, 20 bocconi suddivisi in sei posti diversi. Siamo stati fortunati”, spiega ancora il volontario.

A rendere ancora più triste questa storia è il fatto che le vittime dell’avvelenamento sono proprio dei cani impegnati come volontari della Croce Rossa, salvano vite umane.

“Daisy, la cagnolina anziana per anni è stata impiegata nelle ricerche di superficie, come boschi o campagne. E ora che è “in pensione” per l’età continua a fare attività con i bambini. Iron, il cucciolo, a breve sosterrà gli esami per entrare a far parte della squadra di soccorso nelle ricerche di superficie e spero di quelle sotto le macerie”.

Raccontando questa storia serve ancora per quelle persone che portano a spasso i propri cani proprio in quella zona. Ora tutti dovranno fare più attenzione: “Sto ricevendo tanti messaggi di persone che mi ringraziano perché raccontando quanto accaduto ora in molti, anche tante persone che non conosco, sono avvertiti. Proprio oggi una ragazza mi ha scritto dicendomi che lei ogni giorno andava a correre in quelle zone con il suo cane Setter. Mi ha ringraziato molto, ora farà ancora più attenzione“.

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