[OFF TOPIC] Come i bambibi (ma anche gli adulti) compensano i loro deficit

un deficit può essere compensato con un’altra abilità, spesso, più grosso sarà il deficit e maggiore sarà la compensazione attuata. Come avviene tutto questo?
Esiste un processo psichico che si configura spesso nei soggetti che hanno difetti o insufficienze: la compensazione. Questo concetto fu introdotto in psicologia da Adler il quale evidenziò un fattore compensatorio. Come infatti un sentimento di inferiorità fisica o psichica genera uno sforzo compensatore diretto a neutralizzare l’insufficienza.

La compensazione può essere diretta o indiretta.
Nel primo caso lo sforzo compensatore si canalizza nel tentativo di migliorare la funzione deficitaria stessa. Nel secondo caso invece si ha uno “sconfinamento” in altri campi di attività che si potenziano e si contrappongono alla situazione deficitaria per diminuire il senso di inferiorità. In termini pratici, un esempio di compensazione diretta, può essere dato da una ragazza poco carina -scompenso fisico- che cercherà di valorizzarsi al massimo ricorrendo ad interventi atti a migliorare l’aspetto fisico (anche chirurgia plastica). Un esempio di compensazione indiretta è dato da un individuo fisicamente menomato che concentra i propri sforzi sul raggiungimento di una superiorità intellettuale che possa adeguatamente compensare la menomazione. In questo caso il “deficit” è compensato con un eccesso positivo in un altro campo.

Queste compensazioni, sia dirette che indirette, possono risultare piuttosto costruttive, soprattutto per allontanare un complesso di inferiorità; in tal modo il soggetto non è portato a fossilizzarsi sulla sua carenza, ma piuttosto si concentrerà a potenziare le sue capacità alternative. Va messa in evidenza, in campo psicoanalitico, la cosiddetta “sovracompensazione” che indica l’eccessivo sviluppo di una qualità opposta ad un difetto, nello sforzo continuo di trasformare una minorazione in una maggiorazione. Ad esempio, bambini socialmente emarginati, compensano questa condizione emotiva con la confabulazione; i soggetti sono portati a raccontare bugie mediante la “sofisticazione”, queste persone alterano la realtà arricchendola di particolari allettanti.

In casi limite, questi individui diventano cronicamente bugiardi e vivono in continua menzogna. La sovracompensazione, al contrario della compensazione diretta e indiretta, è un meccanismo molto distruttivo. Si è scoperto infatti che alla base della Nevrosi, si  riscontra un errato processo di compensazione che consiste in scelte sbagliate o superiori alle loro reali capacità. In campo pedagocico, dato la portata costruttiva che la compensazione può assumere ai fini di un positivo sviluppo della personalità, conviene incoraggiare il bambino ad un processo di compensazione. A tal fine, conviene gratificare eventuali carenze individuali anziché frustrare mediante processi o apprezzamenti denigratori ai fini di scongiurare complessi di inferiorità.

immagine tratta dal programma "La Pupa e il Secchione". La Pupa non sa rispondere ad una domanda banale pertanto ulula

Atteggiamenti di compensazione li riscontriamo costantemente nel campo sentimentale:
Può essere infatti un campanello d’allarme quando un patner ostenta il proprio amore dopo una delusione. Infatti spesso succede che queste persone per non ammettere di essere legati ancora al proprio ex, inconsciamente innescano questo meccanismo di compensazione esplicitando costantemente ciò che provano per l’attuale patner. Consiglio vivamente di non intrapendere mai una relazione subito dopo per evitare certi strani meccanismi inconsci. Attenzione a non generalizzare, ad esempio, manifestazioni d’amore esasperate possono essere l’effetto di una struttura ossessiva.

Ogni individuo attua compensazioni. Voi che compensazione attuate? Se vi va di condividerla, non vi resta che lasciare un commento compilando il form qui in basso.

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