Due cani randagi inseguono un mezzo militare: la reazione dei soldati è incredibile

soldati reazioni randagi che li seguono

Nei giorni scorsi il gesto compiuto da alcuni soldati boliviani nei confronti di due cani ha fatto molto discutere sul web. Mentre percorrevano le strade di Tupiza, in Bolivia, a bordo di un automezzo, il gruppo di soldati ha notato due randagi che li seguivano a breve distanza.

A quel punto i militari hanno rallentato e li hanno invitati a bordo con loro. Le fotografie di quel momento sono state pubblicate sui social, diventando molto virali. In tantissimi stanno commentando positivamente l’atteggiamento dei soldati, lodando la loro propensione nell’aiutare i cani in difficoltà.

Stando a quanto si apprende, i cani resteranno per un po’ di tempo insieme al reggimento, in attesa di trovare per loro un luogo più adatto. Nel frattempo, però, i soldati si sono affezionati tantissimo a loro e li hanno “virtualmente” adottati.

A commentare la notizia sono stati in tantissimi, facendo notare che ogni tanto è edificante dare attenzione a questo tipo di episodi, visto che purtroppo la maggior parte delle storie che vengono raccontate sui giornali sono tragiche. Altri invece hanno invitato tutta la popolazione a prendersi cura dei randagi, ricordando ai proprietari di negozi e a semplici cittadini di lasciare una ciotola d’acqua e un po’ di cibo per gli animali in difficoltà.

“Questi cani finalmente hanno scoperto un po’ di amore, ed ha dell’incredibile a darglielo sia stato un gruppo di militari ha scritto un utente su twitter.

“Quello che hanno fatto questi militari è stato molto bello – scrive un altro utente – e in questo periodo in cui assistiamo solo a brutte notizie è davvero importante promuovere questi gesti d’amore nei confronti degli animali”.

I militari boliviani verso una nuova sensibilità?

L’atteggiamento dei militari non era per niente scontato. Pochi anni fa, infatti, fece molto scalpore nel Paese l’eccidio di cani durante alcuni addestramenti militari.

Alcuni attivisti per i diritti degli animali chiesero, in particolare, il licenziamento e l’incriminazione di un istruttore di un’accademia militare. L’uomo aveva sparato a un cane davanti ai suoi studenti per poi spalmare il suo sangue sulle loro facce.

A raccontare l’episodio all’associazione Animales SOS erano stati gli stessi studenti. I giovani cadetti della Scuola di ingegneria militare di La Paz avevano riferito che l’istruttore aveva ucciso e sventrato il povero animale. Il tutto, proprio difronte a un gruppo di matricole, probabilmente per “temprarne il carattere”.

Una vicenda che scosse profondamente l’opinione pubblica boliviana, ma che stando a molti informati non era poi così inusuale negli ambienti militari. A conferma di ciò, fu la punizione ridicola impartita all’istruttore nonostante in tantissimi chiedessero pene esemplari.

Il ministro della Difesa dell’epoca, Ruben Saavedra, aveva annunciato che il militare sarebbe stato aspramente sanzionato. Una punizione che si è tramutata in appena quattro giorni di sospensione.

Gli animalisti boliviani affermano che sono diversi gli animali costretti a subire abusi o addirittura uccisi nei corsi militari avanzati allo scopo di desensibilizzare i soldati.

Impostazioni privacy