Fano, fermata staffetta di cuccioli dall’estero

Un autocarro è stato fermato a Fano, trasportava due cuccioli: erano senza microchip e senza nemmeno vaccini. Uno è un meticcio e l’altro un volpino della Pomerania. Gli agenti della Polizia di Stato si sono subito accorti della loro presenta e l’hanno fermato e sequestrato gli animali.

Fano, fermata staffetta di cuccioli dall’estero: sono troppo piccoli e non hanno microchip

La vicenda è avvenuta sulla A14, l’Autostrada Adriatica durante un controllo altezza di Fano. Gli agenti hanno trovato i due animali, di quattro e sei mesi di vita, nel vano di carico posteriore nascosti in due trasportini metallici. Purtroppo questa storia si unisce a quella del business sulla pelle dei cani causato dalla poca attenzione di chi acquista animali in questo modo.

Durante i controlli, la polizia ha appurato che quell’autocarro era adibito ad uso speciale e che era intestato ad una organizzazione di volontariato che si occupa della tutela degli animali e della lotta al randagismo. Si era capito subito che c’erano delle incongruenze sia per il sistema di identificazione con microchip sia per le date riportate sul passaporto vaccinale legate all’antirabbica che è obbligatoria per l’ingresso nel nostro Paese degli animali d’affezione provenienti dall’estero.

L’indagine è stata condotta dalla Polizia in collaborazione del servizio veterinario dell’Azienda sanitaria regionale. È stato verificato lo stato di salute degli animali e il titolo per la regolare detenzione. Per fortuna i cuccioli stavano bene ma non avevano il microchip. Il Volpino aveva un libretto di vaccinazione sanitaria della Bulgaria che riportava la somministrazione dell’antirabbica il primo febbraio. Il cagnolino doveva aspettare 21 giorni prima di entrare in Italia, non poteva arrivare solo qualche giorno dopo.

I due animali sono stati sequestrati per una serie di accertamenti sulla documentazione e sono stati affidati al canile di Pesaro in attesa di richieste di adozioni definitive. Il guidatore dell’autocarro è stato multato per aver violato le norme che regolano l’introduzione di animali d’affezione che provengono dall’estero.

La responsabile del settore animali familiari della Lav, la Lega Anti Vivisezione, ha spiegato: “L’allevamento, la custodia e il commercio di cani e gatti all’interno dell’Unione Europea impiega circa 300 mila persone solo nella vendita e genera un guadagno stimato in 1,3 trilioni di euro l’anno. Lo studio dell’associazione stima anche che ogni mese circa 46 mila cani sono movimentati tra gli stati membri dell’Unione, con profitti elevati ma soprattutto con sistemi di identificazione e registrazione, nonché di normative nazionali completamente diversi tra Stato e Stato”.

Il vero problema è proprio il commercio illegale. “A fronte del commercio regolare – spiega ancora Ilaria Innocenti – ce n’è uno illegale con cuccioli acquistati a circa 60 euro e rivenduti a prezzi fino a 20 volte superiori, una volta trasformata la loro nazionalità”.

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