Il bacino di Sau si è prosciugato, la causa riguarda il cambiamento climatico

Le impressionanti immagini del bacino di Sau in Spagna prosciugato ci mostrano i tremendi effetti della siccità e della crisi climatica che stanno affliggendo non solo la regione, ma tutto il pianeta.

Il bacino di Sau si è prosciugato
Bacino di Sau – Tecnolgiaembiente.it

Il bacino di Sau, situato nel nord della Spagna, è attualmente sotto il 5% della sua capacità, una percentuale incredibilmente bassa che mette in evidenza il grave problema idrico che sta affrontando il paese.

Le immagini aeree catturate da drone mostrano le rovine emergenti della chiesa e degli edifici di Sant Romà de Sau, precedentemente sommersi dalle acque del bacino, ora esposti a causa della drastica riduzione del livello dell’acqua.

La Spagna, come molte altre parti del mondo, sta affrontando una delle peggiori siccità mai registrate. Questa situazione critica non è solo un problema locale, ma è anche un segnale allarmante dei cambiamenti climatici in corso su scala globale. Le statistiche storiche indicano che questa è la peggiore siccità mai documentata nel paese da quando sono iniziate le misurazioni più di un secolo fa, nel 1916.

Le misure adottate per affrontare la crisi

Il governatore Pere Aragonès ha paragonato la sfida climatica attuale a quella della pandemia, sottolineando l’urgente necessità di affrontare questa crisi con la stessa determinazione e unità dimostrate nella lotta contro il COVID-19.

Il bacino di Sau si è prosciugato
Sant Romà de Sau – Tecnolgiaembiente.it

Ha inoltre evidenziato il fatto che la Catalogna, la regione in cui si trova il bacino di Sau, non ha visto piogge significative da tre anni, aggravando ulteriormente la situazione.

Di fronte a questa emergenza senza precedenti, le autorità catalane hanno dichiarato lo stato di emergenza in una vasta area che comprende Barcellona e la sua area metropolitana, oltre al sud della provincia di Girona. Queste misure restrittive hanno un impatto su oltre 200 comuni e coinvolgono circa 5,9 milioni di residenti, che devono ora fare i conti con severe restrizioni sull’uso dell’acqua.

Tra le misure adottate vi è un limite massimo di consumo di 200 litri di acqua pro capite al giorno e il divieto di attività non essenziali come il lavaggio delle auto e il riempimento delle piscine.

Inoltre, ai residenti è richiesto di ridurre il proprio consumo idrico del 5%, mentre agli agricoltori e agli allevamenti viene imposto un drastico taglio del consumo, mettendo a rischio non solo le colture ma anche il bestiame.

Divieto di utilizzare le docce

La situazione è così critica che persino i centri sportivi di Barcellona e Girona devono adottare misure drastiche, come il divieto di utilizzare le docce per i calciatori al termine delle partite, al fine di conservare ogni goccia d’acqua possibile.

Di fronte a questa crisi senza precedenti, le autorità stanno esaminando opzioni straordinarie per garantire l’approvvigionamento idrico, compreso il trasporto di acqua via nave verso Barcellona, una soluzione adottata precedentemente durante una crisi simile nel 2008.

Tuttavia, con l’arrivo imminente della stagione turistica primaverile, si prevede che la domanda di acqua aumenterà ulteriormente, mettendo ancora più pressione sulle risorse idriche già tese al limite. Questo sottolinea l’urgente necessità di affrontare la crisi climatica e di adottare misure concrete per mitigarne gli effetti devastanti prima che diventi ancora più grave.

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