La Romania mette a morte i cani randagi e nessuno fa niente

Nonostante le petizioni e le manifestazioni degli attivisti, il governo rumeno porta avanti una legge che legalizza il massacro di cani randagi. In Romania il randagismo è un problema molto sentito ma l’omicidio non è una soluzione.

La stessa legge era stata varata in Ucraina, dove grazie ai movimenti attivisti, alle pressioni della commissione europea e alle pressioni mediatiche dovute alla Coppa EUFA, il massacro dei cani è durato ben poco. In Ucraina i cani veniva bruciati vivi oppure avvelenati per strada. Il destino dei cani Rumeni non è diverso solo che qui la situazione sembra perseverare.

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Ci sono molte strategia per evitare il massacro di cani e gatti, potrebbero essere attuati programmi di sterilizzazione o potrebbero promuovere l’adozione di cani randagi o ancora, potrebbero essere stanziati fondi per canili.

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I legislatori rumeni hanno votato lo scorso novembre ed oggi in Romania migliaia di cani sono destinati alla morte. Solo a Bucarest si contano circa 50.000 cani randagi, questi dormono sui marciapiedi e girano nei parchi pubblici. Il governo rumeno vuole l’eutanasia per i cani randagi perché sono definiti un pericolo epr la salute pubblica. Anche se la gran parte dei cani non sono aggressivi, una donna rumena, ad inizio 2011, è morta sbranata da un branco di cani. Inoltre nel 2006, un turista giapponese è stato ucciso da un randagio.

Il presidente del Parlamento rumeno, Traian Basescu, non ha dubbi, la legge per l’abbattimento dei randagi è la soluzione migliore per il paese. Di sicuro la soluzione più economica ma da un punto di vista umano non è per niente la soluzione migliore.

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La legge prevede l’attività operative di apposite squadre che dopo aver catturato i cani, dovranno tenerli in rifugi per circa 30 giorni, dopo di ché, i cani potranno essere uccisi. Secondo alcuni attivisti rumeni, quella del governo Basescu non è altro che una manovra cinica per arricchire le tasce di pochi. La cattura dei cani e il loro abbattimento prevede dei costi, questi finanziamenti potevano essere investiti per una campagna di sterilizzazione così da diminuire il fenomeno di randagismo gradualmente, senza troppi spargimenti di sangue e soprattutto senza arricchire le tasche di alcuni gruppi della stessa amministrazione.

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