Mutazioni genetiche anti cancro nei lupi di Chernobyl: l’incredibile scoperta

Questa scoperta sulle mutazioni genetiche dei lupi di Chernobyl potrebbe aprire nuove frontiere nella lotta contro il Cancro

Foto della centrale di Chernobyl
La scoperta dell’Università di Princeton sulle mutazioni genetiche dei lupi di Chernobyl – tecnologiaeambiente.it

risultati sorprendenti di una ricerca scientifica condotta su alcuni esemplari di lupi che vivono nei pressi di Chernobyl ha dimostrato come gli effetti dell’esplosione nucleare avvenuta nel lontano 1986 abbia inciso profondamente sull’ambiente e sull’ecosistema. I lupi che sono stati studiati dall’Università di Princeton, secondo i ricercatori, avrebbero sviluppato una incredibile resistenza al cancro.

L’incidente di Chernobyl e gli effetti sui lupi

Adesso gli scienziati dovranno risalire alle cause di questo profondo rafforzamento del sistema immunitario per poter aprire una nuova frontiera nella lotta quotidiana contro la malattia negli esseri umani. Dagli studi che sono stati effettuati è emerso che parte delle informazioni genetiche dei lupi oggetto dello studio, sembrano essere particolarmente resistenti all’aumento del rischio di malattia.

L’incidente nucleare che si sviluppò nel 1986 ebbe effetti devastanti sui residenti e sull’ecosistema di diversi paesi europei, causando migliaia di vittime e un’evacuazione di massa che coinvolse ben 100 mila persone. A causa delle radiazioni cancerose l’intera area venne isolata, con una zona CEZ di esclusione di 1.000 miglia quadrate per impedire il contatto potenzialmente mortale con le radiazioni.

A differenza delle persone, gli animali selvatici come lupi e cavalli, hanno continuato a vivere indisturbati in quelle zone inquinate dalla radioattività. I ricercatori dell’Università di Princeton, negli Usa, che hanno studiato a fondo il genoma dei lupi di Chernobyl, hanno evidenziato come questi mammiferi siano stati in grado di sopravvivere pur essendo esposti cronicamente a particelle radioattive.

Studi su genoma
La clamorosa scoperta dei ricercatori di Princeton negli Usa – tecnologiaeambiente.it

La ricerca coordinata dalla dottoressa Cara Love, biologa evoluzionista ed ecotossicologa, è stata condotta apponendo dei radiocollari sui lupi in modo tale da effettuare un monitoraggio in tempo reale per verificare costantemente la quantità di radiazioni a cui i lupi sono stati esposti. I ricercatori hanno prelevato anche ingenti campioni di sangue per studiare la risposta del sistema immunitario dei lupi alle radiazioni cancerogene.

Si è scoperto che pur essendo stati esposti a oltre 11,28 millirem di radiazioni nel corso della loro vita (in pratica sei volte la soglia di sicurezza), i lupi non hanno sviluppato forme tumorali. La dottoressa Love ha evidenziato le analogie tra il sistema immunitario alterato dei malati di cancro sottoposti a radioterapia e quello dei lupi di Chernobyl. Sono anche state individuate le informazioni genetiche degli animali che resisterebbero al cancro.

L’obiettivo dei prossimi studi

Adesso l’obiettivo è quello di individuare le mutazioni protettive che proteggono dal cancro per tradurle in terapie che possano aumentare la sopravvivenza a questa terribile malattia. Gli studi effettuati dai ricercatori americani sono stati rallentati di molto dalla pandemia e dall’ invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Due eventi nefasti che hanno impedito ai collaboratori di tornare nella CEZ negli ultimi anni.

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