Pm10, scattano le misure antismog in nove province della Lombardia: i divieti e gli obblighi

Nuovi divieti antismog in Lombardia a causa degli elevati livelli di PM10 registrati negli ultimi giornI: ecco chi non potrà circolare

Città inquinata
Il divieto antismog nelle nove province lombarde durerà una settimana – tecnologiaeambiente.it

Su nove province della Lombardia scatta oggi, martedì 20 febbraio, l’obbligo di misure antismog dopo che per quattro giorni consecutivi sono stati rilevati valori di Pm10 ben superiori alle soglie di guardia. Le misure di primo livello imporranno il divieto di circolazione nei sette giorni della settimana dalle ore 7:30 alle ore 19:30 per i mezzi fino a euro 1 benzina e fino a euro 4 diesel in tutti i comuni con oltre 30 mila abitanti.

I divieti introdotti per una settimana

La misura emergenziale prevede anche il divieto assoluto di accendere fuochi all’aperto e di utilizzare stufe a legna fino a tre stelle. Le province che sono interessati dal provvedimento sono Milano, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia. Una situazione che già si era verificata il 30 gennaio quando sei province lombarde furono gravate dagli stessi divieti per l’eccessivo inquinamento da Pm10.

Nel provvedimento è incluso anche il limite di riscaldamento dei 19 gradi oltre al divieto in agricoltura di spandere liquami, digestati, fanghi di depurazione e fertilizzanti. La nuova decisione è stata illustrata nel dettaglio dall’assessore lombardo all’Ambiente, Giorgio Maione, che ha spiegato come questi nuovi limiti siano stati introdotti al fine di migliorare la qualità dell’aria in tutta la regione.

Duomo di Milano
Il report che inchioda la città di Milano sull’alto tasso di inquinamento – tecnologiaeambiente.it

“Investiremo anche quest’anno 30 milioni di euro – ha spiegato Maione – per il rinnovamento degli impianti di riscaldamento e dei veicoli circolanti. In cinque anni gli investimenti complessivi legati alla sostenibilità ambientale in Lombardia ammontano a 19 miliardi”.

L’assessore all’ambiente della regione Lombardia, nel suo intervento, ha ricordato come i “comportamenti virtuosi dei cittadini” abbiano prodotti risultati molto confortanti dal punto di vista ambientale, con una contrazione del 39% delle concentrazioni di Pm10 e del 45% delle concentrazioni di No2. Maione ha spiegato inoltre che “in considerazione delle condizioni meteo che determinano il ristagno degli inquinanti al suolo attiviamo le misure temporanee previste dalla norma”.

Il report di IqAir e la risposta del sindaco Sala

Non si placano intanto le polemiche che in questi giorni sono state fomentate da un report pubblicato dalla società svizzera, IqAir, secondo la quale, la metropoli milanese risulterebbe la terza città più inquinata al mondo, preceduta solo da Chengdu in Cina e da Dhaka in Bangladesh. Una classifica che ha fatto storcere il naso al sindaco Giuseppe Sala, che ha parlato di “rivelazioni estemporanee fatte da un ente privato, io sono anche seccato di dover rispondere a domande su questioni che non esistono”. Sala ha ribadito l’impegno della città di Milano volto a migliorare la qualità dell’aria, confortato anche dai risultati diffusi dall’Arpa.

A rincarare la dose ci ha pensato l’Agenzia europea per l’ambiente Eea secondo la quale, la città di Milano, sarebbe quella con il “più alto livello di particolato fine (Pm2.5) in Italia, una delle principali cause di problemi respiratori tra gli abitanti della città”. Un’accusa davvero pesante che richiede un intervento immediato per preservare la salute dei cittadini.

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