Protesta degli agricoltori, le ragioni della rivolta e le richieste al governo

Ecco perchè gli agricoltori hanno deciso di scendere sul piede di guerra iniziando la marcia su Roma per incontrare il ministro Lollobrigida

Le proteste degli agricoltori a Milano
Protesta agricoltori, le richieste avanzate al governo – tecnologiaeambiente-it

 

La revisione del Green Deal europeo rimane il vero obiettivo della protesta degli agricoltori. Ormai da diverse settimane, i trattori hanno invaso le strade italiane con l’obiettivo dichiarato di “marciare su Roma” come atto dimostrativo per far valere le proprie ragioni.

Dopo anni di soprusi, di concorrenza sleale e invasione di “cibi sintetici” che stanno mettendo a rischio il Made in Italy, gli agricoltori hanno deciso che la misura è colma e hanno deciso di scendere sul piede di guerra. Andrea Papa, uno dei leader del movimento “Riscatto Agricolo”, impegnato strenuamente nelle protesta degli agricoltori, ha spiegato nel dettaglio le vere ragioni che hanno indotto tutta la categoria a mettersi in viaggio verso Roma per far valere i propri diritti.

Le richieste degli agricoltori al governo

“Vogliamo incontrare il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, senza intermediari né associazioni di categoria, per presentargli le nostre richieste” ha spiegato Papa ai cronisti. Fino a quando le istituzioni faranno orecchie da mercante, gli agricoltori sono più decisi che mai a protestare ad oltranza. Secondo Papa, la situazione degli agricoltori italiani è “diventata insostenibile”.

Il sit in di protesta a Caserta
Le ragioni della protesta degli agricoltori- tecnologiaeambiente.it

“Siamo ostaggio della burocrazia – ha proseguito nella sua esternazione – a partire da quella europea, che con il Green Deal ha posto regole troppo stringenti e frutto di un ambientalismo estremista che danneggia produttori e consumatori”. Il rischio paventato dall’intera categoria è che l’importazione di prodotti provenienti da Paesi che non rispettano gli stessi standard qualitivi imposti agli agricoltori euroepei, possa alternare le regole della concorrenza e aggravare la crisi in cui versa l’intero comparto.

Un altro dei punti chiave della protesta è quella del contenimento della fauna selvatica, rea di mettere a rischio le coltivazioni. Un’altra delle richieste che gli agricoltori avanzeranno al governo sarà quella di impedire la diffusione sul mercato di cibi sintetici. A queste richieste faranno seguito anche una serie di pretese a livello fiscale ed economico.

Le richieste economiche e fiscali

La categoria dei coltivatori ormai chiede da tempo l’applicazione di un equo regime fiscale che tenga in considerazione la crisi in cui versa il settore agricolo in Italia, anche alla luce dell’aumento dei costi di produzione. Se questo non dovesse avvenire, il rischio concreto è la svalutazione del ruolo dell’agricoltore e l’impossibilità di continuare la propria attività con dignità.

Fra le richieste di Riscatto agricolo vi è anche quella di contenere il costo del gasolio e che venga cancellato di sana pianta l’obbligo di non coltivare il 4% dei terreni. Adesso la parola passa al ministro Lollobrigida che non potrà esimersi dall’obbligo, prima morale e poi istituzionale, di incontrare i rappresentanti di categoria per evitare che la situazione possa precipitare. “Organizzeremo il nostro corteo nel pieno della legalità – hanno fatto sapere gli agricoltori – e se non dovessimo ottenere l’autorizzazione andremo avanti comunque, finché non saremo ricevuti”.

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