La nuova metodologia di sblocco dello smartphone sarà molto più precisa e sicura e rispetterà la privacy degli utenti
![Il nuovo sistema per sbloccare lo smartphone](https://www.tecnologia-ambiente.it/wp-content/uploads/2024/02/Sblocco-smartphone-2.jpg)
In futuro basterà un semplice respiro per poter sbloccare la schermata dello smartphone. Come avviene per le impronte digitali, anche il respiro ha una identità legata a chi lo emette. Ogni essere umano fa defluire l’aria dalla bocca in modo del tutto individuale, in base a vari parametri tra i quali la conformazione delle vie aeree, della faringe, della laringe e delle cavità paranasali. Ecco perchè la tecnologia è stata in grado di realizzare un test di identificazione per rendere ancora più sicuri i nostri telefoni cellulari.
L’idea è venuta ad un’equipe di scienziati indiani del Madras Institute of Technology di Chennai, che è stata in grado di sfruttare l‘Intelligenza Artificiale per analizzare i dati respiratori attraverso l’impiego di un sensore di velocità dell’aria. Se dapprima questa tecnica era stata inventata per identificare le persone afflitte da difficoltà respiratorie, adesso si è capito che questa “impronta” legata al respiro può diventare davvero un mezzo per riconoscere le identità e quindi anche per sbloccare il cellulare, esattamente come si fa con le impronte digitali. Insomma, basterà fare un respiro davanti al nostro dispositivo, per poterlo sbloccare.
Come sono stati svolti i test
![Sblocco cellulare, adesso basterà un semplice respiro](https://www.tecnologia-ambiente.it/wp-content/uploads/2024/02/smarphone-app-1.jpg)
L’equipe di scienziati indiani ha svolto accurati test prima di mettere a punto la nuova metodologia di sblocco. I test sono stati effettuati su 94 volontari di entrambi i sessi, registrando 10 respiri consecutivi. Il sensore di velocità dell’aria, grazie anche ad un sofisticato programma che usa l’IA, è stato in grado di redigere con accuratezza un profilo respiratorio per ognuno degli individui testati, con una precisione che si approssima alla perfezione (esattamante il 97%).
Il capo dell’equipe che ha effettuato i test, Mahesh Panchagnula, ha dichiarato che questi risultati potranno essere migliorati drasticamente nel tempo sfruttando nuovi parametri da rilevare fra i quali anche la densità dell’aria, la temperatura etc.
Perchè si tratta di un sistema più sicuro ed efficace
A differenza di quanto avviene con le impronte digitali, che possono essere utilizzate anche prendendo la mano di una persona deceduta, il respiro è un sistema che funziona solo con la persona in vita, per ovvie ragioni. Per questo motivo si presta meno ad abusi e alterazioni.
Contrariamente alle metodologie convenzionali che implicano problemi che possono coinvolgere la privacy degli utenti, l’identificazione mediante respiro si basa solo ed esclusivamente sulla singolarità di come ogni essere umano e quindi non si presta ad abusi, offrendo altresì un livello di sicurezza superiore. Un nuovo sistema che rivoluzionerà il modo di interagire da parte degli esseri umani con i propri dispositivi mobili.
La nuova scoperta del respiro come strumento per riconoscere le identità, è frutto di una cooperazione interdisciplinare tra la medicina, l’ingegneria e l’informatica. Un risultato che dimostra come la diversità di competenze possa davvero rappresentare una risorsa fondamentale per lo sviluppo di nuovi sistemi e la creazione di nuove opportunità.