In una delle zuppe pronte è stata rinvenuta anche la presenza di “cyfluthrin” un insetticida la cui licenza è stata revocata nel luglio 2021
ll Salvagente, uno dei gruppi editoriali leader nei test di laboratorio per smascherare le truffe ai danni dei consumatori, nell’ultimo numero della propria rivista, ha pubblicato un test condotto su 12 zuppe pronte che si possono acquistare nelle catene di supermercati più diffuse.
I risultati di questo sondaggio sono stati molto sconfortanti, avendo rivelato la presenza di glifosato nelle verdure, nei legumi e nei cereali delle zuppe che si trovano in commercio, anche in quelle “spacciate” come bio. Le zuppe sono considerate oggi una valida alternativa ai pasti preparati in casa, soprattutto per chi ha poco tempo per preparare dei menù elaborati.
Si stima che il mercato di questi prodotti pronti si aggiri attorno ai 30 milioni di fatturato con oltre 4,5 tonnellate di zuppe vendute ogni anno. Si tratta di un segmento di mercato sul quale i marchi e le insegne private della GDO, hanno investito molto negli ultimi anni, proponendo soluzioni innovative e molto apprezzate dai consumatori.
I risultati dei test
Il test ha evidenziato l’abbondante presenza di glifosato, sia nei prodotti convenzionali che, purtroppo, in quelli biologici. E’ anche vero che alcuni prodotti sono stati valutati come “completamente puliti”, ma il numero delle zuppe contaminate rimane ancora molto alto.
Le zuppe che sono state testate, come si legge sul settimanale “Il Salvagente” sono le zuppe convenzionali e biologiche di Carrefour, Eurospin, Lidl, Euroverde, Esselungua, Almaverde Bio, Coop, Conad, Dimmi di Sì e Zerbinati. Dallo studio pubblicato da “Il Salvagente” si evince le l’erbicida è presente nella zuppa Dimmi di Sì “Le zuppe fresche zuppa ortolane”, nella zuppa toscana di Conad (rispettivamente con valori 0,067 e 0,019 mg/kg) e in tracce, sotto la soglia di 0,01 mg/kg, negli altri lotti analizzati.
L’attuale legge impone alle aziende bio di intervenire anche quando una sostanza vietata è presente in tracce. Nella rivista, la redazione de Il Salvagente ha fatto sapere di aver contattato le aziende produttrici, che hanno confermato che le loro zuppe “non risultano contenere residui e che quindi sono conformi alla vendita”.
In una delle zuppe testate è stata rinvenuta anche la presenza di “cyfluthrin” un insetticida la cui licenza è stata revocata nel luglio 2021. Il Salvagente però ha chiarito che, trattandosi una quantità modesta (0,002 mg/kg) la responsabilità potrebbe essere attribuita all’inquinamento del suolo e quindi non si tratterebbe di un impiego “intenzionale”, anche se rimane una sostanza che è vietata nei paesi dell’Ue.
Le conclusioni dei test
La presenza di sostanze, in ogni caso, nocive nelle zuppe che si acquistano nei supermercati, secondo la rivista “Il Salvagente” rivela la drammaticità della contaminazione ambientale dei pesticidi, in assenza di interventi concreti da parte delle autorità competenti. Nelle zuppe passate al setaccio dalla nota rivista, è stata riscontrata anche la presenza di fitofarmaci a bassissime concentrazioni (sotto lo 0,01), eccetto che per le zuppe Conad e Euroverde Bontà di stagione zuppa di lenticchie – in cui il valore si sarebbe attestato attorno ai “5”.