Afghanistan, cani bloccati in aeroporto: l’appello dall’Italia

Sono rimasti 125 cani bloccati all’aeroporto di Kabul in Afghanistan dopo che circa una cinquantina di contractor, addestrati alla sicurezza privata, sono partiti.

Afghanistan, cani bloccati in aeroporto. Gli Usa: “Non sono i nostri”. La Lega del Cane lancia l’appello: “Dateli a noi”

La Lega Nazionale per la difesa del Cane ha lanciato un appello: “Dateli a noi, abbiamo spazio anche per loro. E con loro anche gli afghani che hanno bisogno di un rifugio“. I 125 sono bloccati da qualche giorno nello scalo aeroportuale Hamid Karzai di Kabul abbandonato dagli americani e dai loro alleati. Molti randagi sono stati portati lì proprio dall’associazione Kabul Small Animal Rescue con la speranza di riuscire a portarli in salvo verso l’Occidente. Alcuni di essi provengono dalle ambasciate dove facevano compagnia ad impiegati e diplomatici, ma durante il decollo non gli è stato permesso di salire sugli aerei.

I 50 contractor, ovvero i professionisti della security ingaggiati dagli americani per proteggere gli uomini e le cose in ambienti ostili, sono partiti. Restano in Afghanistan i cani addestrati alla difesa, a ritrovare oggetti e ad agire nelle situazioni di pericolo. Ci sono i pastori tedeschi e belga capaci di riconoscere gli odori di polvere da sparo e anche droga. Sono rimasti lì a rovistare tra gli scatoloni abbandonati, in attesa che qualcuno possa salvarli.

L’appello della Lega della difesa Nazionale del Cane

Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection, ha inviato una lettera all’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia di comunicare chiaramente quali intenzioni hanno nel recuperare questi animali, ha anche informato che l’associazione si rende disponibile a prenderli in carico in caso in cui si riuscisse a farli partire per l’Italia: “A questo punto importa ben poco sapere con chi vivevano questi cani e chi li ha abbandonati in aeroporto. Abbiamo chiesto all’Incaricato d’affari ad Interim dell’Ambasciata USA in Italia di fare entrare LNDC in contatto con qualcuno che possa dare informazioni certe sullo stato di salute e le condizioni di questi cani – aggiunge ancora la Rosati che spiega – non abbiamo problemi ad ospitarli nei nostri 70 rifugi sparsi su tutto il territorio nazionale. Lo spazio c’è, manca la disponibilità a salvarli”.

Cosa rischiano i cani bloccati in aeroporto a Kabul

Sono davvero tanti gli animali vaganti in aeroporto. Questi rischiano di essere uccisi nei vari attentati e scontri ma possono morire di fame o sete. Lo riferisce sempre Piera Rosati che aggiunge: “Nel caso di quelli “da lavoro” abbandonati a quanto pare dagli USA, potranno essere ri-addestrati dai talebani a loro uso, con prospettive di vita non certo migliori“.

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