Approvati dazi doganali su fotovoltaico asiatico, la Cina attacca l’Italia

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In prima fase, l’approvazione dei dazi doganali su fotovoltaico cinese รจ stata bloccata, soprattutto per le pressioni di paesi come Inghilterra e Germania. Spagna e Italia si sono espresse a favore dei dazi doganali sul solare cinese e l’hanno spuntata: dal 6 giugno scorso la Commissione europea ha introdotto dei dazi provvisori”, nei primi due mesi i dazi sull’importazione del solare cinese ammonteranno a 11,8%, dal 6 agosto il dazio sarร  fissato al livello del 47,6%. Livello necessario per eliminare il pregiudizio causato dal dumping per l’industria europea.

Attualmente, la Cina ricopre l’80% della domanda fotovoltaica dell’Ue. Nel breve terminea, le ripercussioni sul settore del fotovoltaico saranno negativi, la decisione della Commissione avrร  un impatto nefasto sul mercato ma solo in un primo frangente, a lungo termine tale decisione dovrebbe assicurare 25 mila nuovi posti di lavoro nella produzione solare dell’Ue.

In tutta risposta, la Cina ha avviato un’indagine antidumping sui vini prodotti in Europa, in particolare Italia, Spagna e Francia. La Cina insinua che i vini europei entrino nel mercato asiatico attraverso pratiche commerciali scorretti con prezzi troppo bassi danneggiando i produttori di vino asiatici. Insomma, la Cina ha avviato la stessa inchiesta avviata mesi fa dall’Europa per introdurre i dazi doganali sull’importazioni del fotovoltaico a basso costo!

La minaccia รจ chiara, la Cina vuole tassare l’importazione dei vini europei. Il ministro del commercio cinese dichiara che la Cina ha cercato di negoziare sulย Fotovoltaico, mentre lโ€™Europa ยซha imposto ostinatamente dazi ingiustiโ€. In ballo ci sono centinaia di milioni di euro: secondo Roger Waite, portavoce commissario UE allโ€™Agricoltura Dacian Ciolos, nel 2012 i paesi UE hanno esportatovino in Cinaย per 763 milioni di euro, lโ€™8,6% delle esportazioni totaliย di bottiglie fuori dai confini comunitari. Lโ€™Italia รจ a quota 77 milioni, terzo esportatore europeo dopo Francia (546 milioni) e Spagna (89 milioni). Secondo Carl Crook, Amministratore Delegato dei Vini francesi Montrose, la Cina รจ il piรน grande importatore di vino straniero.

Se i prezzi dei vini aumentano a causa di una guerra tariffaria sui dazi, le aziende vinicole cinesi inizieranno a guardare ai vini dell’Australia, del Cile, dell’Argentina e del Sud Africa.

L’Italia si รจ giร  fatta ricattare dalla Cina quando nel nostro paese arrivรฒ il Dalai Lama… La Cina minacciรฒ di ritirare la sua iscrizione a Expo 2015 se la cittร  di Milano avesse concesso la cittadinanza onoraria al monaco buddhista tibetano perchรฉ sarebbe stato un affronto al governo cinese che rivendica il suo dominio sul Tibet.

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