Caccia allo squalo, i divieti in vigore dal 2012

Si parla poco delle crudeltà sugli squali ma sono state recentemente raccolte delle immagini raccapriccianti che testimoniano una verità estrema.

Tradizione vuole che la zuppa di pinne di squalo sia un cibo di lusso in Cina, dove può costare anche 70 euro. Ma l’usanza di tagliare le pinne allo squalo vivo è particolarmente cruenta. Nella maggior parte dei casi, il pesce, ributtato in mare, muore dissanguato. [Ecoblog]

Lavoratori che puliscono le pinne | Photo credit: Pew Environmental Group

Le immagini sono stata rese pubbliche il 19 ottobre e solo di recente sono state pubblicate da National Geographic. Le foto raffigurano immense distese di pinne di squalo di diverse specie, anche a rischio, come quelle dello squalo  martello e la pinna bianca dell’oceano.

Fino a 73 milioni di squali vengono catturati ogni anno per il commercio globale di pinne. Il commercio di pinne alimenta la domanda di zuppa di pinna di squalo, soprattutto nel campo della ristorazione. Come da tradizione, gran parte dei pescatori recidono la pinna quando lo squalo è ancora vivo e gettano il corpo in acqua, in tal modo l’animale si dissanguerà lentamente anche perché l’acqua fredda aumenta l’agonia.

Pinne di squalo distese ad asciugare | Photo credit: Pew Environmental Group

Purtroppo non ci sono limiti di numero e qualsiasi quantità di squali possono essere uccisi in mare aperto. Così questa attività continua senza sosta. Il 21 ottobre, l’Agenzia Della Pesca di Taiwan ha annunciato una piccola limitazione ma non è abbastanza.

Gli squali martello sono particolarmente vulnerabili a questo tipo di pesca, questo perché gli squali sono a crescita lenta e ci vogliono fino a 17 anni per portare uno squalo a maturità, inoltre le femmine hanno un periodo di lunga gestazione. Nel complesso, gli squali svolgono un ruolo critico nell’ambiente oceanico. Dove le popolazioni di squali sono in buona salute, la vita marina prospera, ma dove sono cacciati gli ecosistemi acquatici perdono il loro equilibrio.

Squali martello in un impianto di trasformazione a Taiwan | Photo credit: Pew Environmental Group

Taiwain è tra i primi 5 fornitori di squali del mondo, e lo è stato per decenni. Il divideto emesso dall’Agenzia Della Pesca sarà in vigore dal 2012 ma implica solo che i pescatori dovranno portare a riva gli squali con le pinne ancora attaccati. In tal modo il pesce trasportato su una imbarcazione è più limitato. La legge non impone un limite sul numero di squali, ma questo limite sarà dettato dalla capienza dell’imbarcazione che non si troverà a trasportare solo pinne ma l’intero squalo.

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