Il laser per deviare i fulmini: nuovo progetto Ue per prevenire i cambiamenti climatici

laser fulmini

Sta per terminare la fase sperimentale del progetto europeo che consiste in un super laser in grado di controllare e deviare i fulmini. I fulmini uccidono tra le 6.000 e le 24.000 persone ogni anno. Alcuni luoghi sono dei veri e propri ricettori.

Tra questi siti, vi è il monte Säntis, sulle Alpi svizzere,  a circa 2.500 metri di quota. Si tratta di uno dei punti dove, in Europa, cade il maggior numero di fulmini, arrivando fino a 100 fulmini ogni anno. Il picco si verifica tra maggio e agosto.

In quest’ottica, un gruppo di ricercatori dell’Università di Ginevra hanno partecipato a un progetto europeo intitolato Llr-Laser lightning rod,  con il quale sviluppare un sistema in grado di controllare i fulmini attraverso un parafulmine laser gigante.

Il progetto riunisce un consorzio di diverse aziende tra le quali la ArianeGroup, joint venture che produce i lanciatori Ariane, e l’azienda tedesca Trumpf, leader della tecnologia nelle macchine utensili e nei laser.

Secondo quanto riporta il bollettino scientifico dell’Ue, Cordis, lo scopo del progetto è quello di creare un sistema laser per guidare la caduta dei fulmini dalle nubi temporalesche, dirottandoli in aree dove non causeranno danni.

“I danni che provoca ammontano a miliardi di euro ogni anno”. Inoltre, sottolinea la rivista UE, “a causa dei cambiamenti climatici e del conseguente aumento della frequenza e della gravità dei temporali, i danni da fulmine probabilmente aumenteranno in futuro”.

Infine, grazie al reindirizzamento dei fulmini si possono proteggere siti vulnerabili come aeroporti, foreste, grattacieli e centrali chimiche e nucleari.

Laser per deviare fulmini

L’impianto è stato installato prima dell’estate sul monte Säntis. Oltre 29 tonnellate di materiale, di cui 18 tonnellate di blocchi di cemento per ancorare la struttura che resiste a venti che arrivano fino 200 chilometri orari.

Una tecnologia in grado di inviare 1000 impulsi laser ultracorti al secondo nell’atmosfera. In questo modo genera un canale ionizzato indirizzato verso le nuvole. Il cosiddetto “filamento laser” serve per creare un percorso per i fulmini, deviandone la traiettoria.

Secondo quanto viene riferito, a differenza dei parafulmini tradizionali, che proteggono un’area limitata, il parafulmine laser non è solo in grado di controllare la traiettoria dei fulmini. L’impianto infatti arriva anche a “scaricare” la nube riducendo la possibilità che scaricano a terra.

I fulmini infatti si creano quando  all’interno di una nuvola temporalesca vengono scossi i cristalli di ghiaccio e le gocce d’acqua. Per cui si sottraggono gli elettroni dai loro atomi e si vengono a creare delle zone con cariche elettriche opposte.

Il laser ideato dai ricercatori genera un campo elettrico in grado di strappare gli elettroni dai loro atomi. Questo fa si che si creano cariche opposte necessarie alla formazione del fulmine che poi vengono incanalate e scaricate sul laser.

Potenza del laser

Jean-Pierre Wolf, a capo del gruppo di ricerca dell’Università di Ginevra,ha spiegato che “un singolo impulso alla massima potenza è uguale a quello prodotto da tutte le centrali nucleari del mondo”.

“Sparando mille impulsi laser al secondo nelle nuvole, possiamo scaricare in sicurezza i fulmini e rendere il mondo un po’ più sicuro”. Dichiara l’ingegnere Clemens Herkommer.

I test sperimentali termineranno nel mese di settembre fino a quando si conclude la stagione dei fulmine. Saranno raccolti i primi dati e il prossimo esperimento potrebbe essere effettuato in prossimità di un aeroporto.

Infatti, al momento, nel primo test, per ragioni di sicurezza, è stata delineata una zona di divieto di volo con un diametro di cinque chilometri durante tutto il periodo in cui sarà attivo il laser. Questo perché potrebbe essere dannoso per gli occhi dei piloti e dei passeggeri.

 

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