L’inquinamento ambientale prodotto dal web

inquinamento da internet

Tutti collegano le automobili all’inquinamento ambientale, le ciminiere delle industrie ai cambiamenti climatici… ma se anche internet facesse male all’ambiente?

Cloud Computing, server virtuali e siti web: internet ha un prezzo per l’ambiente a causa di server e data center su cui risiedono fisicamente tutti i dati e i satabase relativi ai siti web e anche a causa della fame di elettricità dei singoli computer… ma quanto inquina il web? Ecco alcune statistiche riportate da Repubblica.it 

  • 8 email inquinano quanto un suv

Il traffico dati del web rischia di danneggiare l’ambiente proprio come i trasporti stradali. L’Agenzia francese per l’ambiente e la gestione dell’energia ha stimato che un messaggio di posta elettronica da un solo megabyte produce 19 grammi di anidride carbonica, sembra poco se si stima che un suv che consuma poco, alimentato a benzina, emette 111 grammi di CO2 a chilometro ma se si fa un discorso di quantità, l’entità di questa stima cambia completamente! Bastano 8 email per emettere tanta anidride carbonica quanto quella prodotta da un suv o una berlina per percorre un chilometro. Ecco alcuni paragoni:

-8 email da 1 megabyte emettono 152 grammi di CO2
-Panda Cross 4×4 emette 114 grammi di CO2
-Suzuki Vitara, un suv dai bassi consumi, emette 111 grammi di CO2

Pensando ancora più in grande, un’azienda con 100 dipendenti che inviano in media 33 messaggi di posta elettronica cadauno al giorno, per circa 220 giorni all’anno, riescono a produrre tanta anidride carbonica quanta emessa da 13 passeggeri che viaggiano da Parigi a New York, compreso il viaggio di ritorno. Parliamo di ben 13,6 tonnellate di CO2.

Il discorso è ancora più catastrofico se si considera che nel mondo, ogni giorno, si inviano oltre 190 miliardi di email.

  • Inquinamento da internet, cosa possiamo fare per ridurlo?

Tranquilli, nessuno vi chiederà di non controllare la posta elettronica, tuttavia vi sono delle strategie da poter attuare per ridurre le emissioni nocive legate al traffico web.

Ecco i nostri consigli:

1) Rileggi prima di premere “Invio”
Rileggete sempre l’email prima di cliccare su “invio”. Assicuratevi di aver inserito tutti i dati così da evitare una seconda email e soprattutto… non dimenticate l’allegato!

2) Mailing list
Cercate di creare una mailing list intelligente, evitate lo spam… anche se avete un portale web come il nostro, non è detto che tutti vogliano leggere le vostre notizie! Lasciate un canale per i Feed Rss così chi vuole leggervi lo farà spontaneamente, senza l’intrusione di messaggi nella posta elettronica che generano inutili emissioni.

3) Servizi web
Proprio come quando andate al supermercato, prima di comprare un qualsiasi prodotto web, “leggete l’etichetta”, o meglio, fate attenzione ai termini e condizioni e al “produttore”, ovvero a colui che vi eroga il servizio. A prescindere che si tratti di server virtuali, domini o hosting o pagine web di altra natura, prima di comprare, assicuratevi che il fornitore abbia un occhio di riguardo all’ambiente. Per esempio, i servizi offerti dal web-hosting tedesco 1&1 contano su ottime politiche ambientali che vanno dall’efficienza energetica dei centri dati al risparmio energetico, fino ad arrivare a iniziative congiunte che consentono di tagliare emissioni nocive pari a 30 mila tonnellate di CO2 all’anno.

  • Inquinamento e web 2.0, la presa di posizione di Google

Fino a qualche anno fa, erano molte le accuse al Colosso del web da parte delle organizzazioni ambientaliste. Per avere la coscienza ambientale pulita, Google ha deciso di alimentare la gran parte dei suoi data center con energia pulita e di impiegare, per il raffreddamento, acqua riciclata. L’impegno di Google nel settore ambientale non si limita all’impiego di energia rinnovabile e al recupero di acque reflue: il colosso del web sta investendo molto nello sviluppo di nuovi dispositivi per la produzione di energia pulita, le turbine eoliche volanti sono soltanto l’ennesimo esempio.

 

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