Italia: emissioni gas serra in aumento nel 2021

emissioni gas

Un dato che riprende le problematiche già enunciate all’ultimo Ecomondo a Rimini: le emissioni di gas serra in Italia sono cresciute del 6% nel 2021. Nel 2020 gli eventi climatici disastrosi sono stati almeno 1300, rispetto al 2011 che superano di poco la stima di 400. La Relazione annuale del Consiglio nazionale della green economy fa il punto della situazione  mettendo sotto i riflettori la problematica urgente.

In Italia le emissioni gas serra aumentano del 6%. Agricoltura biologica in netto sviluppo, ma servono efficaci piani “regolatori” per l’ambiente: cosa serve all’Italia?

Il Consiglio nazionale green economy ha posto sul tavolo degli Stati Generali, all’Ecomondo di Rimini, i nuovi obiettivi che il paese nostrano dovrà necessariamente perseguire per ridurre le emissioni di gas e la salvaguardia dell’ambiente. Secondo la Relazione, per raggiungere i nuovi obiettivi imposti dall’Europa, ovvero -55% di emissioni nel 2030, l’Italia dovrà tagliare le proprie emissioni del  26,2% nei prossimi 10 anni, riducendole del 2,6% all’anno.

Nel frattempo continua a progredire il settore dell’agricoltura biologica: il 2020 erano 2 milioni di ettari di campo ad essere interessati alle nuove manovre biologiche, ovvero il 15% della superficie agricola utilizzata (circa il 78,9 % in più rispetto ai dati del 2010).

Nell’ultimo decennio la distribuzione di fertilizzanti è diminuita insieme a quella dei prodotti fitosanitaria, questi ultimi hanno subito un calo consistente del 6,5%, anche se le emissioni dei gas serra agricoli non sono diminuite. Il nostro paese rimane il leader in Europa per i prodotti DOP, IGP, STG. Secondo le nuove strategie europee, nel 2030 l’agricoltura biologica dovrebbe occupare il 25% dei terreni agricoli in tutto il continente.

L’Italia nel 2020 si classifica 1/a fra i cinque principali paesi europei per produttività delle risorse. Lo rivela la Relazione annuale del Consiglio nazionale della green economy. Nel 2019 l’Italia ha riciclato milioni di tonnellate di rifiuti urbani. Per il CMU (tassi di utilizzo circolare dei materiali), l’Italia si posiziona al 2 posto dopo la Francia.

Per quanto i dati possano essere incoraggianti su alcuni settori, rimane comunque necessario  accelerare il passo verso misure di prevenzione dell’ambiente. La neutralità climatica, la riduzione dei gas serra, il riciclo dei rifiuti e la creazione di energia sostenibili deve diventare realtà il più presto possibile.

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