L’influencer Lucy Ledgeway, 19 anni, ha raccontato in lacrime di aver vissuto recentemente un terribile lutto. Il suo amato jack russel Sunny, che era un membro della sua famiglia da oltre 14 anni, è purtroppo venuto a mancare. Il piccoletto aveva purtroppo numerosi problemi di salute dovuti alla sua età avanzata. Soffriva di diabete ed è probabilmente morto a seguito di un malore collegato a questa patologia. Il cagnolino è morto tra le braccia del padre della 19enne, Jim. Lucy era completamente devastata.
Del resto aveva vissuto quasi tutta la sua vita insieme a lui ed è stato davvero difficile accettare di continuare a vivere senza averlo più al suo fianco. Un giorno, proprio mentre si sentiva particolarmente triste a causa della scomparsa di Sunny, la ragazza ha deciso di farsi un giro in macchina con il suo fidanzato Tom per schiarirsi le idee.
Lucy ha trascorso tutto il tempo guardando per terra con le lacrime agli occhi. Ad un certo punto però ha deciso di alzare lo sguardo ed è proprio in quel momento che l’ha visto: tra le nuvole ce n’era una che assomigliava in un modo davvero impressionante al suo jack russel.
Pur essendo chiaramente il frutto del fenomeno della pareidolia, la ragazza ha raccontato che l’esperienza l’ha davvero commossa.
Il racconto dell’influencer Lucy Ledgeway: “Ho visto il mio cagnolino morto tra le nuvole, ora mi guarda dall’alto”
“Vedere Sunny tra le nuvole mi ha fatto un po’ sorridere. Ho pensato: “E’ un cane così speciale”.
Stavo piangendo con il mio ragazzo, chiedendo un segno del fatto che Sunny, ovunque si trovasse, fosse felice.” ha raccontato la YouTuber.
“Poi ho iniziato a guardare le nuvole. Dentro di me avevo come la sensazione che l’avrei visto. E così dopo aver alzato lo sguardo al cielo l’ho visto che mi guardava tra le nuvole. Questo mi ha tranquillizzata perchè ero contenta di sapere che stesse bene”
Cos’è il fenomeno della pareidolia
L’illusione pareidolitica è un fenomeno istintivo, che consiste nel vedere forme ed oggetti riconoscibili in strutture amorfe che ci circondano, come per esempio le nuvole, appunto. Molto probabilmente questa capacità ci è stata tramandata dai nostri antenati preistorici che l’avrebbero sviluppata per riconoscere un eventuale predatore mimetizzato tra la natura. Riuscire ad individuare e a collegare pochi elementi visibili per individuare un animale feroce era necessario alla sopravvivenza della specie.