La piccola Noemj non ce l’ha fatta: la sua Ariel è stata con lei fino alla fine

Noemj era dotata di coraggio e tenacia: a soli 8 anni ha dovuto affrontare una battaglia molto più grande di lei. Un terribile tumore che non lascia scampo. Grazie alla sua forza d’animo e all’aiuto della sua cagnolina Ariel, Noemj è riuscita ad avere un po’ di normalità e di felicità nella sua vita proprio grazie al suo carattere e al supporto della famiglia e della sua cagnolina.

Ogni volta che la bimba doveva recarsi in ospedale per una sessione di radioterapia, la sua Ariel si sdraiava accanto a lei facendole sentire la sua presenza. A volte le leccava affettuosamente le guance e le mani. Il suo amore è stato fondamentale per dare a Noemj una spinta in più per sopportare il difficile percorso che purtroppo sin da quando era molto piccola ha dovuto affrontare.

La sua storia, anche se purtroppo non ha avuto il lieto fine che meritava, è la dimostrazione di quanto siano importanti i cani da supporto emotivo per i pazienti oncologici come la piccola Noemij.

I benefici sui pazienti sono davvero tanti, come confermano i numerosi studi scientifici avviati su questo tipo di terapie. Grazie alla speciale relazione che viene a crearsi tra cane e essere umano, persone affette da gravi patologie; disabilità o disturbi dello spettro cognitivo riescono ad alleviare le proprie pene. I cani da supporto emotivo sono anche molto utili per consolare le vittime di bullismo e di violenza.

Questi benefici non sono solo frutto dell’addestramento a cui i cani vengono sottoposti prima di diventare cani da supporto; ma anche – e soprattutto – della loro naturale predisposizione ed empatia nei confronti degli esseri umani; a loro i pazienti volta si lasciano molto più facilmente rinfrancare da un cane, soprattutto quando non si ha più fiducia negli altri esseri umani.

 

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