L’Oceano Artico diventa sempre più caldo

“Rapid Atlantification along the Fram Strait at the beginning of the 20th century”, è una ricerca  pubblicata sulla rivista Science Advances da un gruppo di ricercatori esperti  guidato da Tommaso Tesi del “Cnr-Isp”. Il team ricostruisce la storia del surriscaldamento oceanico, più  precisamente nello Stretto di Fram, alle porte dell’Oceano Artico, tra la Groenlandia e le Svalbard.

La Base Dirigibile Italia ha permesso la realizzazione della ricerca grazie alla sua infrastruttura permanente nell’Artico, gestita nel contempo dal Cnr-Isp. Lo studio fornisce una data precisa dell’inizio del riscaldamento di uno degli oceani più piccoli, prevedendo successivamente un aumento esponenziale nel corso del tempo.

L’Oceano Artico si sta surriscaldando sempre di più: la ricerca del Cnr svela dettagli mai scoperti fino ad ora

Ecco le parole del Cnr:

«L’Oceano artico ha iniziato a riscaldarsi rapidamente all’inizio del XX secolo, decenni prima di quanto finora documentato dalle moderne misurazioni sperimentali» r aggiungono che «La causa è un fenomeno da tempo noto come “atlantificazione”, ossia una progressiva intrusione di acque atlantiche (calde e salate) nel dominio artico (freddo e dolce)».

La tesi dello studio si concentra sull’atlantificazione artica che sta accelerando sempre di più. Prima di questo studio specifico nessun’altro si era concentrato su questo processo, che da anni  continua nella sua inesorabile marcia. Il satellite è riuscito a conservare dati soltanto degli ultimi 40 anni, ecco perché non è mai stata redatta una ricerca cronologica dell’aumento delle temperature dell’Oceano Artico.

Nello Stretto di Fram è stata fondamentale la raccolta dei sedimenti, poiché proprio in questa maniera i ricercatori hanno potuto scoprire la storia dell’Oceano Artico e del suo riscaldamento. Una vera e propria macchina del tempo naturale: i sedimenti marini hanno permesso la rilevazione dei dati di atlatificazione delle acque artiche, della temperatura e della percentuale di salinità. Grazie all’individuazione delle firme chimiche dei microorganismi si è visto che dall’inizio del XX secolo la temperatura dell’oceano sia aumentata di 2 gradi Celsius, con il conseguente aumento di salinità e il ritiro del ghiaccio marino.

Tesi ha detto:

Quando abbiamo esaminato l’intero arco temporale di 800 anni, i nostri record di temperatura e salinità erano piuttosto costanti, quando siamo arrivati a prendere in esame l’inizio del XX secolo, abbiamo constatato un marcato cambiamento di questi parametri».

Tutti gli oceani del mondo si stanno riscaldando a causa dei cambiamenti climatici.

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