Gli abiti sbagliati possono farci ammalare. Ecco perchè

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Non tutti sanno che la scelta di determinati capi il modo in cui si indossano possono comportare delle conseguenza sulla salute; ricerche recenti hanno infatti dimostrano che alcuni capi possono influire molto negativamente sulla nostra salute.

Quali sono gli abiti da evitare, capi incriminati

Capi stretti
Una delle cose da evitare, per esempio, è quella di indossare capi troppo stretti o attillati che possono portare a forti bruciori o dolori allo stomaco dopo mangiato; il capo dovrebbe sempre essere non troppo stretto, abbastanza flessibile e morbido.

Cinture strette
La stitichezza, le ulcere, il mal di stomaco, la nausea e l’acidità possono essere causati dai vestiti o dalle cinture troppo stretti. Un’altra conseguenza dei capi o degli accessori troppo attillati è la respirazione superficiale, cioè, un’inspirazione incorretta dell’ossigeno che non gli permette di arrivare bene ai polmoni.

Jeans troppo stretti
Una delle conseguenze più evidenti dell’indossare jeans troppo stretti è proprio la cellulite. Secondo i medici, la conseguenza più dolorosa dei pantaloni troppo attillati è la “meralgia parestesica”. Si tratta di una compressione dei nervi delle gambe; i sintomi che si manifestano sono sensazione di formicolio, intorpidimento, bruciore nella zona esterna delle cosce, spasmi e numerosi dolori in questa zona. Si tratta di una malattia molto frequente nelle persone che conducono una vita sedentaria, come nel caso di chi lavora in ufficio o di che guida un mezzo. L’opzione migliore è sostituire il denim con un tessuto come il lino o il cotone.

Biancheria e calzini stretti
Anche biancherie e calzini troppo stretti possono provocare fastidi come l’edema o gonfiore delle gambe e delle caviglie.

Capi umidi
Indossare capi umidi a lungo, inoltre, può scatenare irritazioni, eruzioni cutanee e infezioni, come quelle dovute ai funghi. Un esempio classico è arrivare sudati in ufficio in una calda giornata estiva. Dopo qualche ora e a causa dell’aria condizionata, la camicia, i pantaloni e l’intimo si asciugano.
Tuttavia, prima che ciò accada, l’umidità crea un ambiente perfetto per la proliferazione dei funghi. Ciò succede soprattutto nella zona dei piedi, dell’inguine e delle ascelle.
Indossare capi umidi, che non si asciugano in fretta, può scatenare malattie come l’influenza o il raffreddore.

I capi in lavatrice
Anche semplicemente lavare i capi che indossiamo può farci ammalare: secondo uno studio condotto dall’Università dell’Arizona, non è salutare mischiare i calzini e l’intimo con gli altri vestiti quando si fa la lavatrice.
Ciò è dovuto alla presenza di certi batteri che poi si diffondono anche nel resto del bucato. È vero che molti di questi batteri spariscono con il lavaggio, ma non vengono eliminati al 100%.

Anche asciugare i panni può diffondere malattie nell’ambiente domestico. A quanto pare le case sono molto umide proprio a causa dei panni lasciati ad asciugare.

Correlazione tra ritenzione idrica e abbigliamento sbagliato

Sotto accusa tutti gli abbigliamenti che esercitano una forte compressione. No, quindi, a tutti gli indumenti intimi attillati che ostacolano la circolazione venosa e linfatica (body troppo stretti, calze autoreggenti, ecc.), così come i jeans troppo aderenti, tute da ginnastica con elastici comprimenti. In particolare tutto ciò che può stringere alla radice delle gambe e causare difetti di circolazione. Anche il reggiseno con le spalline che segnano troppo può comprimere la circolazione delle spalle e del braccio.

L’altro imputato sono i tacchi troppo alti. L’uso di questi ultimi implica un sovraccarico per l’avampiede, che compresso da una punta stretta peggiora ancora di più la situazione. Una ridotta o alterata deambulazione per l’inesatto appoggio plantare o anche una prolungata stazione eretta conduce a un ristagno di sangue e conseguentemente a ritenzione idrica.

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