Zenzero: tutti i rimedi naturali, virtù e proprietà

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Lo zenzero è una spezia dalle virtù straordinarie, possiede infatti innumerevoli proprietà terapeutiche. Per fare si che possa svolgere un’azione terapeutica è necessaria un’assunzione giornaliera tra i 10 e i 30 grammi. Oggi è la spezia più coltivata, ma è anche la più studiata.

Oltre ad essere un cibo afrodisiaco, tra le sue molteplici capacità spiccano quelle di migliorare la digestione, calmare la nausea, alleviare il dolore muscolare e articolare, accelerare la guarigione nelle malattie da raffreddamento e l’influenza. Ma vediamo nel dettaglio le innumerevoli virtù.

Lo zenzero e gli antiossidanti
Sono stati trovati circa una quarantina di composti antiossidanti nello zenzero. Alcuni di questi sarebbero resistenti al calore e potrebbero essere liberati durante la cottura, il che potrebbe spiegare l’aumento dell’attività antiossidante dello zenzerocotto.
Lo zenzero in polvere è situato al terzo posto per il suo contenuto di antiossidanti, fra oltre 1.000 prodotti alimentari analizzati.
Anche lo zenzero fresco possiede una forte attività antiossidante rispetto ad altre verdure e spezie consumate in Asia. A seguito di numerosi test effettuati, lo zenzero, come il curcuma (zafferano delle Indie), la menta, il coriandolo, il broccolo e i cavolini di Bruxelles, si sono classificate fra le quattordici piante più altamente antiossidanti.

Zenzero, la nausea e il vomito
Previene la nausea e il vomito nelle persone inclini al mal di mare o di auto e nelle donne incinte.
Un the caldo a base di zenzero (tagliare qualche pezzetto di radice e porlo in infusione per 5-7 minuti in acqua calda), bevuto quotidianamente, favorisce la digestione e attenua i disturbi della gastrite ed esofagite.
Da lungo tempo, lo zenzero è utilizzato in tutti gli angoli del mondo, per alleviare vari disturbi, quali i reumatismi, la nausea, il raffreddore e il mal di testa. Lo zenzero può essere usato sotto varie forme, in capsule, in polvere e in tisane, fresco (basta tagliare finemente la radice di zenzero o grattugiarla) o sciroppato.
La principale sostanza attiva responsabile del gusto forte dello zenzero fresco è ilgingerolo. Le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti sono ben note e il suo potenziale antitumorale è dimostrato in vitro.
Durante la disidratazione dello zenzero, i gingeroli vengono convertiti in composti denominati shogaoli. Questi si trovano in maggior quantità nello zenzero essiccato o in polvere che in quello fresco. Uno studio ha dimostrato che i shogaoli proteggerebbero le cellule da una sostanza implicata nello sviluppo della malattia di Alzheimer. Gli effetti dei diversi elementi antiossidanti isolati nello zenzero sono stati osservati in vitro e nell’animale. Sono risultati promettenti che restano da osservare sull’umano.

Molti studi hanno valutato l’effetto antiemetico (la capacità di prevenire o diminuire il disagio di nausea e vomito) attribuito allo zenzero. Inizialmente, è stato rivelato che il consumo da 0,5 g a 1,5 g di zenzero in polvere (sotto forma di capsule) sarebbe efficace per trattare tale disturbo durante la gravidanza. Inoltre, 1 g di zenzero in polvere (sotto forma di capsule) sarebbe più efficace di un placebo per prevenire nausea e vomito dopo un intervento chirurgico. A titolo di paragone 1-2 g di zenzero in polvereequivale a circa 10 g di zenzero fresco. Il consumo di zenzero potrebbe prevenire, anche lacinetosi (malattia da movimento, si intende quella serie di disturbi che sopravvengono a seguito di spostamenti o viaggi su mezzi di trasporto). Le prove, però, sono ancora insufficienti per affermare tale efficacia probante.
Gingeroli e shogaoli contenuti nello zenzero, svolgerebbero un ruolo antiemetico, agendo tra l’altro, a ridurre i movimenti dello stomaco.

Zenzero e la digestione
Una relazione ha dimostrato che lo zenzero (come altre spezie), potrebbe stimolare la secrezione della bile e l’attività dei vari enzimi digestivi, risultato: una digestione più rapida degli alimenti. Tuttavia, le quantità di zenzero utilizzate in questi studi sono elevate, addirittura superiori a quelle normalmente usate dalle popolazioni note, come grandi consumatrici di spezie, come l’India.

Zenzero e l’infiammazione
Le proprietà antinfiammatorie di alcune sostanze dello zenzero sono note da molto tempo. Fra i composti, i gingeroli, i shogaoli e i paradoli che eserciterebbero i loro effetti con vari meccanismi di azione. Il consumo di zenzero nell’uomo ha dimostrato risultati promettenti nell’attenuazione di dolori legati all’artrite. Ulteriori studi sono in corso per confermare l’effetto dello zenzero sulla prevenzione e il trattamento di dolori associati a malattie infiammatorie croniche.

Zenzero e il diabete
Un recente studio realizzato sugli animali, ha dimostrato che l’aggiunta di un estratto di zenzero alla dieta dei ratti diabetici, diminuiva il loro tasso di glucosio,colesterolo e trigliceridi. Ciò lascia prevedere che lo zenzero potrebbe esercitare un effetto specifico in presenza di diabete.
Sostanze nutrienti più importanti
Manganese: lo zenzero frantumato è una fonte eccellente di manganese (minerale molto importante del metabolismo), per la donna e per l’uomo, i cui loro fabbisogni sono differenti. Il manganese agisce come cofattore di molti enzimi che facilita una dozzina di diversi processi metabolici. Partecipa anche alla prevenzione dei danni causati dai radicali liberi.
Rame: Lo zenzero crudo è una fonte di rame. Costituente di molti enzimi, il rame è necessario alla formazione dell’emoglobina e del collagene (proteina che serve alla struttura e alla riparazione dei tessuti) nell’organismo. Molti enzimi che contengono rame contribuiscono anche alla difesa del corpo contro i radicali liberi.

Zenzero, precauzioni
Diverse proprietà attribuite allo zenzero (come anticoagulante e ipoglicemico) lasciano supporre che il suo consumo potrebbe interferire con alcune medicine, piante o supplementi, aumentando i loro effetti.
Sull’argomento, molti autori raccomandano le persone che assumono medicine per il sangue (esempio eparina, coumadin o aspirina) o prima di un’intervento chirurgico, di evitare il consumo elevato di zenzero, al fine di evitare rischi emorragici.
Inoltre, grandi quantità di zenzero potrebbero interferire con i farmaci per il cuore (effetto cardiotonico) e per il diabete (azione ipoclicemica). Tuttavia, questi rischi d’interazione sono teorici e non sono stati pienamente osservati nei pazienti.

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