Chi ha accanto al letto la bottiglia per la notte non deve farlo più. Ecco perchè

E’ abitudine di molti, quando si va a dormire, di portare con sé un bicchiere d’acqua da mettere sul comodino e berlo al mattino o durante la notte. Di per sé non si tratta di una cattiva idea, in quanto durante la notte avviene il digiuno più lungo della giornata.

Al risveglio, il nostro cervello invia due grandi “ordini” al nostro organismo: il primo è quello di espellere tutti gli scarti liquidi accumulati nella nostra vescica, il secondo è quello di reintegrare tutto questo liquido. E’ qui dove commettiamo il grave errore di bere l’acqua nel bicchiere lasciato sul comodino.

Secondo una ricerca effettuata dal dottor Kellogg Schwab, direttore del Johns Hopkins University Water Institute, il bicchiere d’acqua che trascorre tutta la notte sul nostro comodino a temperatura ambiente viene attaccato da un numero altissimo di batteri. Il giorno dopo quest’acqua sarà comunque adatta al consumo umano, ma conterrà una grandissima quantità di germi e batteri.

Un altro esempio citato dal dottor Schwab è quello delle bottiglie di plastica lasciate in auto e sottoposte a diverse temperature. La plastica delle bottiglie (così come quella di biberon ed altri contenitori di questo materiale) contiene una sostanza chimica chiamata BPA, molto tossica per il corpo umano.

È davvero pericoloso per la salute riutilizzare le bottiglie di plastica per l’acqua?

Secondo alcuni siti, le bottiglie di minerale non sarebbero idonee a essere riempite una seconda volta, perché potrebbero rilasciare “un composto chimico chiamato BPA”. Ma è davvero così?

Le bottiglie in PET non contengono bisfenolo

Chiariamo subito che il BPA (bisfenolo A) non è presente nelle bottiglie in PET che vengono utilizzate per l’acqua minerale. Il nostro ultimo test sulle acque minerali ha anche confermato che non c’è traccia di residui di plastiche nell’acqua contenuta all’interno delle bottiglie in commercio. Il bisfenolo è generalmente presente nei contenitori rigidi a base di policarbonato, come nei classici biberon di plastica (anche se in questi ultimi anni il suo utilizzo è stato vietato), nei boccioni dell’acqua e, nelle ultime analisi, lo abbiamo trovato anche in un modello di ciuccio per bambini.

Riutilizzarle? Meglio le bottiglie di vetro

Le bottiglie in PET sono progettate e commercializzate per essere utilizzate una sola volta. Questo significa che, una volta svuotate, dovrebbero essere smaltite. Un utilizzo prolungato di questi contenitori potrebbe intaccarne le caratteristiche sia tecnologiche che chimiche, quindi permettere che la plastica venga a contatto più facilmente con gli alimenti. Utilizzarle più volte, inoltre, non è consigliabile neanche dal punto di vista igienico, perché potrebbe verificarsi una contaminazione microbica.

Anche se l’acqua risulta piuttosto inerte per quanto riguarda la capacità di estrarre dai contenitori eventuali molecole indesiderate, è preferibile optare per un’alternativa. Le bottiglie in vetro sono un ottimo compromesso, perché sono facilmente lavabili (anche alle alte temperature) e garantiscono quindi una maggior igiene.

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