[OFF TOPIC] E’ possibile prevenire la dislessia?

Il vostro bambino è ora un piccolo viaggiatore che inizia il suo viaggio dal nulla: è nato con una valigia vuota che si riempie ogni giorno con tutti i tipi di informazioni, esperienze e sentimenti. Questo bagaglio invisibile è ciò che determinerà in larga misura, la sua personalità.

Puoi aiutare a riempire la borsa con il materiale migliore; la curiosità, l’autostima, la logica matematica, la capacità induttiva. La pediatra Maria Montessori ha dimostrato che i primi sei anni di vita sono un passo fondamentale per l’educazione del bambino e per l’intero processo di apprendimento. ll nostro cervello è il risultato di milioni di anni di evoluzione, con una capacità di comunicazione (basata sul linguaggio verbale e scritto) dunque superiore rispetto diversi decenni fa.

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Le teorie classiche sulla lettura e la scrittura ci hanno sempre detto che la comunicazione orale si è sviluppata prima della scrittura. Sulla base di questa teoria, si pensa che imparare a comprendere il linguaggio parlato è stato più facile che imparare a leggere e che per imparare a parlare era più facile che imparare a scrivere. D’altra parte c’era un altro fatto molto evidente: la comunicazione orale è stata a disposizione di tutti i bambini, non tutti hanno imparato a leggere e scrivere.

La specie umana ha sempre comunicato graficamente, attraverso segni e disegni più o meno astratti. Dopo le ultime ricerche per l’acquisizione della lingua orale e scritta, esiste una correlazione forte tra i bambini con difficoltà ad imparare a parlare bene a 3 o 4 anni ed i bambini che hanno difficoltà ad imparare a leggere, ai quali hanno diagnosticato dislessia a 9 o 10 anni. Questa valutazione ha portato ad una nuova interpretazione di dislessia, intesa come una questione che riguarda il linguaggio nel suo complesso.

I fattori che predispongono al rischio di dislessia sono la difficoltà a pronunciare le lettere, la difficoltà nel ripetere le frasi, e la difficoltà di abbinare le parole ad un soggetto Pertanto, il miglioramento del linguaggio di base durante i primi quattro o cinque anni del bambino sarà da aiuto per prevenire la difficoltà di lettura. Come migliorare la struttura linguistica? Possiamo dire che la corteccia cerebrale è come il tetto della casa e ha bisogno di fondamenta. Le fondazioni e le pareti principali del cervello hanno due fattori chiave.

1. fattore: Sviluppo visivo e psicomotorio
sviluppo psicomotorio, per cui per il bambino è fondamentale giocare e divertirsi per terra, sui prati, (in questo modo si preparerà a trascinarsi dal quinto mese e a strisciare dopo il nono o giù di lì. il Trascinare strisciando fornirà le basi per una buona organizzazione neurologica, una buona convergenza visuale, e le basi di un buon linguaggio scritto. Altro fattore rilevante è sporcarsi mentre giocano ( il bambino incomincia ad elaborare le prime induzioni)

2. fattore: Comunicazione con gli altri
il bambino sente anche prima della nascita (nel 5 ° mese di gravidanza è già formato l’orecchio del bambino), attraverso la madre e tutto ciò che la circonda. Avendo dunque una predisposizione all’ascolto, il linguaggio, diventa un prezioso mezzo di comunicazione già dalla nascita. Con il pianto, il bambino attiva l’apparato vocale, permettendo anche la necessaria ossigenazione del sangue e la creazione di respirazione normale.
Passato questo periodo, di solito all’inizio del secondo mese, il grido non è più un fenomeno meccanico o indifferenziato, ma un contenuto emotivo di dolore, di fame o altri disturbi.

Con il pianto il bambino riesce a comunicare i suoi bisogni con il mondo intorno a lui e si rende conto che grazie al pianto le sue esigenze sono soddisfatte. In questo modo il bambino sta comunicando con l’ambiente circostante, specialmente con sua madre.

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Sono dunque fondamentali le conversazioni con lui. Più loro ascoltano e più si sentono incoraggiati alla comunicazione, (quindi le basi non solo alla lingua parlata, ma anche per la scrittura).
Insieme con la lingua parlata,fondamentali sono le visualizzazioni delle immagini già dai primi sei mesi di vita. leggere tutti i giorni delle fiabe o racconti già dai 12 mesi ed incoraggiarli al disegno, alla scrittura e alla lettura già dai 24 mesi. In questo modo si forniranno alcune basi di fondo e di fonetica che permetteranno al bambino di imparare la lingua scritta senza alcuno sforzo prima di iniziare la scuola elementare.

Di conseguenza il bambino affronterebbe l’impatto della scuola in maniera meno stressante, (vedi sindrome abbandono) cosa di grande rilievo alla crescita dell’autostima. Cosa importante, in questo modo uscirebbero prima i primi sintomi di dislessia e quindi porvi rimedio più tempestivamente. Ogni luogo è adatto a incoraggiare i vostri figli alla lettura come per gioco, per esempio indovinare a leggere ciò che dice l’etichetta di un prodotto o i titoli sui giornali, nomi di strade durante una passeggiata.

Come la Dr.ssa. Maria Montessori ha già sostenuto che un bambino può iniziare a leggere a due anni si deve anche citare Rachel Cohen , ispettore del ministero dell’educazione francese, che ha diffuso, con i suoi libri, l’idea che non è necessario attendere sei anni per iniziare ad imparare a leggere. Inoltre la musicista giapponese Suzuki che con il suo metodo ha prodotto il famoso musical attraverso il quale ogni bambino può imparare a suonare uno strumento dai tre anni.

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Alcuni genitori non sono d’accordo per incoraggiare l’apprendimento dei loro figli. Essi credono che i bambini si annoiano a scuola e diventano antisociali. Questi e altri pregiudizi sono infondati. infatti una preventiva stimolazione all’apprendimento crea i presupposti per una sana fiducia in se stessi, la capacità di gestire alcune situazioni con successo e la possibilità di essere in grado di offrire qualcosa di prezioso agli altri. Ovviamente l’apprendimento precoce non è la soluzione a tutti i problemi di educazione ma sicuramente è una conseguenza di quanto è stato convenuto chiamare autostima.

A cura della Dott.ssa Anna Maria Sepe,
specialista in Psicoanalisi Induttiva e Ipnosi traslativa.

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