Perché può succedere di non riuscire a dimagrire? Quali sono le cause di un fallimento nella dieta? Escluse ovviamente i casi particolari di disfunzioni metaboliche e ormonali, cerchiamo di analizzare quali possono essere gli errori che si commettono quando si è a dieta.
Le cause del mancato dimagrimento
Prima questione da affrontare è certamente la convinzione di mangiare poco o, comunque, di non rendersi conto delle calorie effettivamente assunte. In tal senso spesso si trascurano i pasti fuori casa che, considerando i condimenti in eccesso, forniscono calorie sempre maggiori rispetto a quelle che ci si aspetterebbe. Inoltre, nel computo delle calorie, spesso si trascurano bevande, caramelle o “stuzzichini”. Risulta utile, in tal senso, appuntare tutto ciò che si mangia nel diario alimentare.
Cattiva abitudine è quella di consumare pasti approssimativi e molto distaccati l’uno dall’altro. Spesso c’è la convinzione che comportamenti di questo tipo portino ad un ridotto introito calorico: questo in parte è vero, ma occorre anche sottolineare il rischio di “addormentare” troppo il metabolismo: questo crea problemi rilevanti a breve e lungo termine.
Altro aspetto importante è la “sovrastima” dell’attività fisica. Per dimagrire 1 kg di massa grassa occorre, approssimativamente, smaltire circa 500 Kcal al giorno (mantenendo un’alimentazione normocalorica). Tale obiettivo risulta di difficile realizzazione affidandosi esclusivamente all’attività fisica (occorrerebbe effettuare circa un’ora di attività fisica intensa al giorno), che deve essere quindi necessariamente supportata da un’alimentazione ottimale.
Dormire poco non facilita il mantenimento del peso corporeo consigliato. Spesso si pensa, invece, che dormire meno presuppone uno stile di vita più attivo, che garantirebbe un consumo superiore di calorie. In realtà chi dorme poco produce concentrazioni maggiori di grelina (una sostanza che stimola l’appetito) e cortisolo (che aumenta lo stress e, di conseguenza, il peso corporeo).
Naturalmente in questo articolo sono stati evidenzaiti solo comportamenti molto comuni che sono “a rischio”. Non soffermandoci troppo sui casi particolari, ricordiamo che i risultati non possono prescindere da una consulenza specialistica e, soprattutto, da un impegno sufficiente del paziente.
Dott.sa Eliana Cortez