Inglesi, verità sconcertanti: i bambini devono staccarsi dal monitor

Mille genitori inglesi hanno partecipato ad un sondaggio. Il risultato ha rilevato dei dati raccapriccianti; un esempio? il 6% degli adulti britannici pensa che le fragole crescano sugli alberi.

Forse 6% è un dato basso, ma il sondaggio non si conclude qui. Il 5% degli intervistati ha affermato che gli alberi “sempre verdi“, cioè quelli che non perdono le foglie in autunno ed inverno, sono chiamati “carnivori“.

Ancora, il 12% afferma di non aver nessun interesse per l’ambiente e i figli degli intervistati, ovvero 500 bambini, fanno aumentare le percentuali: il 25% dei bambimbini consultati non sapeva a cosa assomigliasse un “mouse” da computer. Nella loro fantasia non appariva neanche lontanamente l’immagine di un Topo.

Se questi dati non vi sembrano abbastanza allarmanti, è bene sapere che 1/4 dei bambini britannici non ha rapporti con la natura, dunque non gioca mai all’aperto.

Eppure, stranamente, il 71% dei genitori intervistati ha affermato che i figli sono più gioiosi quando svolgono attività all’aria aperta e addirittura, il 92% degli adulti ritiene che il contatto con la natura è senza dubbio salutare per il proprio figlio. Allora perché  invece di tenere il proprio bambino incollato ad un monitor non provano a farlo “socializzare” con la natura? Di certo gli spazi aperti –parchi, villette, campus…– non mancano nel Regno Unito.

A questa domanda, il 45% dei genitori ha risposto che giocare all’aperto è più rischioso, quindi la causa principale di questa scelta è il “fattore sicurezza“. Un’altra causa è il tempo: la vita frenetica dei genitori non gli consente trascorrere del tempo fuori casa con i bambini, durante i weekend, il 40% dei genitori preferisce riposare.

Il sondaggio è stato eseguito da OnePoll e commissionato dalla Arla Food UK che, dopo i drammatici risultati, hanno deciso di dare inizio ad una campagna pubblicitaria per avvicinare i bambini alla natura. Lo scopo è quello di promuovere le attività in grandi spazi aperti sfruttando un programma chiamato appunto “Kids Closer to Nature“, letteralmente “Bambini vicini alla Natura“.

Kids Closer to Nature nasce come deterrente alle attività domestiche di nuova generazione: videgame, internet e tv che sono spesso additate e accusate di rendere la gioventù odierna come una massa di automi. Forse l’accusa è esagerata ma di certo non infondata, basta considerare che bel il 12% dei bambini non è riuscito ad associare la forma di un mouse a quella di un topo!

Ironia della sorte: il progetto “Kids Closer to Nature” pone le sue radici in un portale web! La pagina web è il male minore, nonché una pecca indotta dalla necessità; grazie al programma saranno investite fino a 1.500 £ per far staccare un ragazzino dal monitor.

Mediante questo progetto potranno essere create alcune riserve naturali. La Pagina Web dell’iniziativa è stata creata per ispirare i bambini a frequentare il proprio giardino, un parco o dei campi da gioco messi a disposizione dalle stesse scuole.

Il sito web è stato organizzato come una sorta di club per futuri pollici verdi. Il gruppo “Arla“, sta inoltre collaborando con le scuole britanniche per introdurre l’educazione all’ambiente fin dalle scuole primarie così da incentivare i piccoli studenti ad esplorare la natura.

I più scettici potrebbero sentire “puzza di bruciato“. Perché il gruppo britannico dell’Arla Food dovrebbe interessarsi al “rapporto tra ragazzi e ambiente“? E’ semplice! Per interessi economici. L’Arla Food è una cooperativa danese che nel suo territorio vanta 7.625 agricoltori ed è tra i più grandi produttori del mondo lattiero-casearia e lo slogan dei suoi prodotti, non a caso è “Arla ti porta più vicino alla Natura“.

Credits | http://02.edu-cdn.com

Indubbiamente quella della Arla Food UK è un’ottima iniziativa ambientale ma al contempo anche una grande strategia di marketing. L’impegno che l’azienda mostra per l’ambiente non è un segreto, per darne un ulteriore prova, il gruppo ha deciso di ridurre del 34% le sue emissioni di gas serra e incrementare del 30% l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile.

Non è tutto, il gruppo, entro il 2015 ridurrà i consumi idrici aziendali del 20% anche se l’ambizione più grande è quella di portare a zero la produzione di rifiuti destinati alle discariche.

Arla ha dichiarato di essere, nel globo, la più grande fornitrice di latte biologico, non c’è da meravigliarsi se si considera che solo nel Regno Unito, ogni anno, l’azienda eroga più di due miliardi di litri di latte. Il lato ammirevole è che, disponendo di oltre 7 mila agricoltori, il latte Biologico prodotto da Arla è venduto allo stesso prezzo del latte trattato chimicamente e prodotto da allevamenti non bio.

Credit | greenprophet.com

Considerato gli sforzi aziendali, ci auguriamo di cuore che la campagna “Kids Closer Nature” di Arla Food UK, giunga presto a buon fine.

I Dettagli del Sondaggio.
Via | treehugger.com

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