Perchè la psiche comunica con un malessere fisico?

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Nell’articolo precedente abbiamo parlato di sintomi psicosomatici…..di cosa succede al nostro corpo se abbiamo qualche malessere. Ora parliamo del perchè tali meccanismi si innescano da determinare complicanze per la salute.
Come abbiamo dunque già ampiamente spiegato, disturbi come stanchezza cronica, vertigini, tachicardia, gastriti, coliti, cefalee, vaginiti, cistiti, dolori muscolari, cervicale, sindrome premestruale, ciclo irregolare, bruxismo e continui raffreddori ed influenze (e l’elenco potrebbe continuare a lungo!) possono essere la “spia” di una profonda sofferenza psicologica. A questo punto la domanda ci viene spontanea: perchè succede e chi sono gli individui maggiormente predisposti?

Legame fra corpo e mente

Chi soffre di una serie di disturbi psicosomatici non è un malato immaginario, è una persona che sta male davvero. Le ultime scoperte scientifiche hanno evidenziato come corpo e mente siano strettamente collegati.

Quando siamo ansiosi e spaventati, nel nostro corpo avvengono una serie di reazione biochimiche e ormonali: il nostro metabolismo accelera, il nostro battito cardiaco aumenta, la pressione sale, salgono i livelli di trigliceridi e di colesterolo nel sangue mentre diminuiscono gli ormoni sessuali. Le emozioni negative influiscono anche sul sistema immunitario che diventa meno resistente alle malattie e alle infezioni.
Purtroppo se lo stato di stress si prolunga nel tempo, ci si può ammalare seriamente.

Quando si innescano i disturbi psicosomatici?

Bisogna andare ad una cena con amici, ed ecco che l’intestino produce una dissenteria improvvisa; c’è una conferenza a cui non si vuole mancare, ma una forte cefalea rende la cosa pesantissima; è il momento di fare la spesa settimanale al supermercato e un attacco di “cervicale” con vertigini induce a fermarsi nel negozio sotto casa ad acquistare l’indispensabile per il giorno stesso; arriva la riunione sul lavoro, ed ecco un mal di stomaco che impedisce di essere brillanti e di far valere le proprie ragioni; ci sono da fare faccende domestiche o commissioni, ma un dolore alla schiena trasforma tutto in una difficoltà.

Perché il corpo a volte pare boicottarci? Qui non parliamo di ipocondria, ma di sintomi intensi che, alternandosi fra loro, letteralmente non danno tregua a chi ne è soggetto e lo riducono a una vita limitatissima, nella quale non solo le passioni e il lavoro, ma anche le normali piccole attività del quotidiano sono condizionate di continuo. .
Ecco i casi più frequenti di disturbi psicosomatici

  • Malesseri che arrivano proprio quando dobbiamo uscire.
  • Mal di testa improvvisi prima di un lavoro importante.
  • Il colpo della strega che ci “salva” da una riunione familiare.
  • Mal di stomaco prima di un appuntamento galante.

Elenco disturbi psicosomatici

Ultimamente questo elenco si è andato via via infoltendo fino a comprendere:

  • I disturbi dell’alimentazione che si evidenziano intorno ai due eccessi rappresentati dall’anoressia e dalla bulimia con conseguente obesità;
  • Le malattie e i sintomi psicosomatici a carico del sistema gastrointestinale dove tra le malattie organizzate c’è, oltre alla colite ulcerosa e all’ulcera gastro-duodenale, la rettocolite emorragica, mentre tra i disturbi psicosomatici sono presenti la gastrite cronica, l’iperacidità gastrica, il pilorospasmo, il colon irritabile o spastico, la stipsi, la nausea e il vomito, la diarrea (da emozione, da esami)
  • Le malattie e i sintomi psicosomatici a carico del sistema respiratorio ad esempio la già citata asma bronchiale, la sindrome iperventilatoria, la dispnea, il singhiozzo;
  • Le malattie e i sintomi psicosomatiche a carico del sistema cardiovascolare ad esempio le aritmie, le crisi tachicardiache, le coronopatie (angina pectoris, insufficienza coronarica, infarto) l’ipertensione arteriosa essenziale, la cefalea emicranica, la nevrosi cardiaca, le algie precordiali;
  • Le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema cutaneo ad esempio la psoriasi, l’eritema pudico (rossore da emozione), l’acne, la dermatite atopica, il prurito, la neurodermatosi, l’iperidriosi, l’orticaria, la canizie, la secchezza della cute e delle mucose, la sudorazione profusa;
  • Le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema muscoloscheletrico ad esempio la cefalea tensiva, i crampi muscolari, il torcicollo, la mialgia, l’artrite, dolori al rachide (cervicale e lombo-sacrale), la cefalea nucale;
  • Le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema genitourinario ad esempio dolori mestruali, disturbi minzionali, enuresi, impotenza;
  • Le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema endocrino ad esempio ipopituitarismo, iper o ipotiroidismo, ipoglicemia, diabete mellito.

Chi sono i soggetti predisposti ai disturbi psicosomatici?

Sono individui che difficilmente riferiscono sentimenti quali rabbia, paura, delusione, scontentezza, insoddisfazione. Spesso si tratta di pazienti che hanno difficoltà a far venire alla luce emozioni , che separano dalle cose ogni elemento di fantasia .Tutte le loro capacità difensive tendono a tener lontani contenuti psichici inaccettabili, a costo di distruggere il proprio corpo . In questo senso una persona, incapace di accedere al suo mondo emotivo, potrebbe non percepire rabbia, frustrazione o stress per una difficile condizione lavorativa e neppure immaginare una possibile connessione tra la sua ulcera e le emozioni o i vissuti relativi al suo lavoro. Anche se tali caratteristiche non sono sempre presenti in assoluto in quelli che presentano una patologia psicosomatica, sembra comunque permanga sempre in queste persone una parte dell’io che tende a funzionare in questo modo.

Perché succede?

Molti malati psicosomatici sono cresciuti in ambienti familiari freddi e distratti e non si sono mai sentiti veramente amati e considerati dai loro genitori. Soltanto quando erano malati, riuscivano ad ottenere da parte delle figure genitoriali affetto e attenzioni. Il messaggio inconscio che hanno ricavato dalle loro esperienze infantili è che il dolore è il prezzo dell’amore e che solo se soffrono possono essere amati.
Non solo: alcuni malati psicosomatici sono molto arrabbiati e risentiti per le deprivazioni affettive subite, e si aspettano inconsciamente dalla vita e dagli altri una specie di “risarcimento” per la mancanza d’amore della loro infanzia. Di conseguenza, nelle relazioni affettive cercano nel partner il genitore amorevole che non hanno mai avuto. Si aspettano dall’ altro una devozione totale e un amore incondizionato che per primi non riescono a dare.
Ma dal momento che le loro aspettative sono eccessive, difficilmente si sentono soddisfatti dei loro rapporti con gli altri.

Personalità dell’individuo affetto da sintomi psicosomatici

La scarsa autostima è un tratto caratteristico del malato psicosomatico regressivo : quest’ultimo ha spesso di sé un immagine negativa : si percepisce come una persona debole, inferiore agli altri, incapace di cavarsela da solo nella vita.
Alcuni malati psicosomatici convinti di non riuscire ad interessare gli altri per le loro qualità, scelgono inconsciamente di diventare ” speciali” nelle loro debolezze. E il ruolo di “malato cronico”, di ” quello o quella a cui va sempre tutto male” può diventare un modo per essere finalmente visti dagli altri, per avere una propria identità, per trovare il proprio posto in famiglia o nella società.

Come curare i disturbi psicosomatici?

Guarire da uno stato di malessere cronico è possibile ma richiede un notevole lavoro su se stessi. Per stare meglio è importante cambiare l’immagine di sé , concentrandosi sulle proprie risorse (invece che sulle pecche fisiche e caratteriali) e lavorare sulla capacità di autoaffermazione e sull’assertività.
In questo paragrafo, daremo al riguardo qualche sintetica indicazione:

1) Praticare regolarmente uno sport

Chi soffre di frequenti disturbi psicosomatici non ha un buon rapporto con il proprio corpo, che spesso percepisce come debole e malato. Avere una buona forma fisica può cambiare la percezione corporea, e di conseguenza, farti entrare in contatto con la tua forza interiore.
Lo sport è utile perché ti aiuta a sviluppare l’autodisciplina, una qualità carente in molti malati psicosomatici. Se è possibile scegli uno sport che permetta di scaricare l’aggressività come le arti marziali o il kick-boxing, ecc … Queste attività sportive ti faranno sentire più forte fisicamente e quindi, anche mentalmente.

2) Aumentare la propria soglia di tolleranza allo stress

In genere, il malato psicosomatico di tipo regressivo ha una bassa soglia di tolleranza allo stress : di fronte alle difficoltà fugge oppure si ammala. Per diventare più forti , è importante sviluppare una buona dose di autodisciplina. Quindi è necessario imparare a fare le cose e rispettare tutti gli impegni anche quando non ci si sente al massimo della forma fisica o psicologica.

3) Sviluppare l’assertività nelle relazioni con gli altri

Solitamente chi soffre di disturbi psicosomatici ricorrenti ha delle grosse difficoltà ad essere assertivo : l’aggressività viene rivolta verso se stessi e verso il proprio corpo. In altre parole, il malato psicosomatico si serve inconsciamente della malattia per comunicare agli altri le proprie esigenze e i propri desideri. Un esempio di questo meccanismo è quello della casalinga che si sente sfruttata e non appoggiata dai familiari e che sviluppa un improvvisa allergia ai detersivi, “costringendo” così marito e figli ad aiutarla nelle pulizie di casa. Chi soffre di frequenti disturbi psicosomatici spesso deve imparare a riconoscere e ad esprimere in modo assertivo le proprie esigenze.

4) Non appoggiarsi troppo agli altri

Chi non si è sentito amato da piccolo, come molti malati psicosomatici, tende inconsciamente a cercare nel partner il genitore amorevole che non ha mai avuto. Oppure nel migliore dei casi, chi sta sempre male, tende a pretendere dal partner un trattamento speciale a causa della sua salute delicata. E’ superfluo aggiungere che queste dinamiche psicologiche difficilmente danno luogo a rapporti felici e appaganti ! Chi soffre di continui disturbi psicosomatici dovrebbe cercare di ridurre le sue aspettative, cercando di instaurare con il partner un rapporto il più possibile partitario e gioioso.

5) Pensare a tutto quello ricevuto dalla vita

A volte, chi ha avuto molte malattie è risentito con la vita perchè sente di aver avuto più problemi e difficoltà della media della gente e , in alcuni casi, può essersi formato un immagine di sé negativa come quella di una persona sfortunata, con molte pecche fisiche e caratteriali. Ma quando si è troppo focalizzati su quello che non si ha avuto nel passato, si diventa incapaci di apprezzare quello che si ha nel presente. E quando ci si concentra troppo sulle limitazioni a cui la malattia ci costringe, si diventa incapaci di vedere le opportunità che la vita ci offre. Quindi per superare la dolorosa sensazione di essere perseguitato dalla sfortuna, è bene concentrarsi sulle opportunità che ci sono state offerte ( e non solo su quello che ci è mancato) , sui nostri punti di forza (e non solo sulle nostre debolezze), sulle soluzioni (e non solo sui problemi)

6) Prendere contatto con la propria aggressività.

Chi soffre di disturbi psicosomatici tende a rivolgere verso se stesso l’aggressività sia con una continua autosvalutazione, sia ammalandosi, sia mettendosi in situazioni spiacevoli e stressanti.
Per prendere contatto con la propria parte aggressiva, può essere utile frequentare un corso di bioenergetica. La bioenergetica lavorando sul corpo , è adatta soprattutto alle persone molto celebrali, in quanto permette un contatto più profondo e immediato con le proprie emozioni.

……….Certo, non si può assolutamente affermare che tutte le malattie abbiano un origine psicosomatica : tuttavia le persone infelici o ansiose tendono ad ammalarsi di più e a riprendersi più lentamente dalle malattie rispetto alle persone serene.


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