Vino fatto in casa: come si fa e con che procedimento

Vino fatto in casa
Una guida completa alla realizzazione del tuo primo vino fatto in casa!

Ti piacerebbe ottenere del vino fatto in casa, seguendo passo per passo la sua realizzazione?

Oggi abbiamo deciso di condividere con te qualche riflessione su questa operazione, proponendoti una vera e propria guida al vino fatto in casa.

Pronto?

Prima, però, ti consigliamo di dare un’occhiata a questo articolo su Produrre vino in casa, la guida completa, e su Come riciclare il vino avanzato.

Come si fa il vino fatto in casa

La prima cosa che ti consigliamo di fare se vuoi fare il vino fatto in casa, è recuperare dell’uva di buona qualità.

L’ideale sarebbe acquistarla da un viticoltore del quale ti fidi, e che ti può aiutare nella scelta dei migliori grappoli. Se poi hai anche la disponibilità di qualche vite sul tuo terreno, sei ancora meglio posizionato, soprattutto se ne hai avuto sufficiente cura.

In ogni caso, ricordati di non raccoglierla bagnata dalla pioggia, o di mattina presto, quando c’è molta rugiada, perché tutto ciò diluisce il mosto, andando a pregiudicare un ottimo risultato finito.

Rammenta anche di non lavare l’uva prima della pigiatura, perché così facendo perderesti molti lieviti, e rimarrebbero invece gli eventuali antiparassitari.

Pigiatura vino fatto in casa

Una volta che hai raccolto i grappoli, quel che c’è da fare è la pigiatura e la diraspatura: si tratta di un’operazione che ti permetterà di far uscire il succo dagli acini, separandone i raspi. Puoi farlo con una pigiadiraspatrice che puoi acquistare in commercio. Oppure, puoi separare manualmente i raspi della polpa e dalle bucce.

Durante questa operazione, ricordati di aggiungere del metabisolfito di potassio, per sfruttare le sue proprietà antisettiche e antiossidanti. Ne basta poco: un cucchiaino da caffè per ogni quintale d’uva.

Fermentazione dell’uva

Se hai eseguito con attenzione la prima fase di questa lavorazione, avrai ottenuto un mosto che dovrai ora porre in un contenitore di fermentazione per poter favorire la macerazione, assicurandoti che il contenitore sia stato – ovviamente – oggetto di un’attenta disinfezione con l’uso di detergenti specifici per l’enologia: li trovi in commercio a buon mercato. Ovviamente, NON usare altri detergenti non specifici!

Vino fatto in casa
Tutte le fasi della produzione del vino in casa.

Durante la fermentazione, non coprire il contenitore in modo ermetico (basta mettere un telo), tieni chiuse porte e finestre ma garantisci comunque una discreta areazione, tieni la temperatura tra i 21 e i 25 gradi, controlla che non sia eccessiva la produzione di anidride carbonica (puoi aiutarti con appositi dispositivi elettronici, o lasciando una candela stearica) e non riempire oltre i tre quarti il recipiente, perché potrebbe poi straripare.

A proposito di straripamenti, la fermentazione nella sua fase più tumultuosa inizia 4-5 ore dopo la pigiatura. Dopo 24 ore (circa) si entra invece nella fase di ebollizione (le uve nere impiegano più giorni). Durante questi momenti viene effettuata la follatura: con l’aiuto di un bastone rompi il cappello dell’uva, in maniera tale che le bucce cedano al mosto le sostanze e i coloranti. Effettua tale operazione almeno una volta ogni 12 ore, mescolando per bene.

Temperatura e densità del vino fatto in casa

In questo processo diventa molto importante controllare ogni giorno la temperatura e la densità del vino fatto in casa, annotando i risultati e consentendo così un facile monitoraggio.

Così facendo riuscirai a notare l’andamento della fermentazione, e intervenire in eventuale modo correttivo: il controllo della temperatura si rileva con un termometro, mentre il controllo della densità può essere effettuato con un densimetro. Se il valore diminuisce fino a giungere fra 0,990 e 0,995, siete pronti per la svinatura. Altrimenti, se è superiore a 1, significa che la fermentazione non è ancora completata. Se notate che i valori si stabilizzano a lungo oltre quota 1, significa che la fermentazione è bloccata, per cui bisognerà procederà alla sua riattivazione mediante l’aggiunta di lieviti.

Quanto dura la fermentazione del vino fatto in casa

Ma quanto dura la fermentazione del vino fatto in casa?

Difficile dirlo, considerato che ogni processo ha durate differenti. In linea di massima, il periodo di fermentazione delle uve bianche è molto più compresso, e pari a un solo giorno. Il vino rosato può essere fermentato per circa 2 giorni, mentre il vino rosso fermenterà più a lungo.

Svinatura del vino fatto in casa

Quando la fermentazione è terminata, si potrà assaggiare il mosto e rendersi conto che lo zucchero che era compreso, si è trasformato in alcol.

Si arriva così alla fase della svinatura, ovvero la separazione tra vinaccia (bucce) e vino. È sufficiente prendere un setaccio di vimini, che oltre alle bucce permetterà di trattenere anche i semi. Il vino che avrai così ottenuto potrà essere versato in un contenitore a temperatura ambiente.

Prendi poi le vinacce e mettile nel torchio, effettuando una prima lavorazione che ti permetterà di ottenere del liquido che aggiungerai a quello esistente.

Travaso del vino fatto in casa

Una volta che il vino viene sigillato nel suo recipiente, proseguirà il proprio lavoro continuando a rilasciare dei depositi sedimentari.

Sarà dunque necessario effettuare dei travasi con un tubo di plastica per alimenti, che non deve toccare il fondo per non pescare i sedimenti stessi. Il vino – per le stesse ragioni – non dovrà essere “scosso”.

Ricorda, in questo ambito, che i residui del vino sono dannosi, e che vengono generalmente effettuati almeno tre travasi (il primo a dicembre, il secondo a gennaio, il terzo in primavera).

Ad ogni travaso, preleva un campione di vino (è sufficiente mezzo litro) e portalo dall’enologo, per ottenere le migliori indicazioni correttive di eventuali difetti.

Imbottigliare il vino fatto in casa

Conclusa questa procedura, non ti rimarrà altro da fare che imbottigliare il vino.

Anche in questo caso, puoi chiedere consiglio all’enologo: il momento giusto è però solitamente quello tra giugno e agosto.

Una volta imbottigliato il vino, attendi almeno sei mesi prima di poterlo gustare!

Impostazioni privacy