L’intolleranza al latte è un problema che coinvolge più della metà degli Italiani. Il latte è presente in molti alimenti: dai formaggi stagionati a quelli freschi, dai dolci che lo contengono alle varie preparazioni culinarie. Sono molte le persone che spesso lamentano disturbi all’intestino come sindrome del colon irritabile, stitichezza, gonfiori addominali, e molti altri sintomi legati a una forte intolleranza al latte e ai suoi preziosi componenti.
Intolleranza al latte, il breath test
Diagnosticare con certezza se la causa di questi sintomi è l’intolleranza al lattosio è diventato ancora più facile grazie al “breath test”, ovvero il test del respiro.
Questo test, assolutamente non invasivo, consiste nel fare espirare i pazienti in un palloncino ogni 30 minuti, nelle 3 ore successive all’assunzione del lattosio (25 grammi di lattosio per gli adulti, mentre nel caso dei bambini, 1 g pro Kg di peso corporeo); nell’aria espirata poi, con il gas-cromatografo, viene misurata la quantità di idrogeno. In caso di malassorbimento del lattosio, il campione prelevato conterrà un eccesso d’idrogeno, cosa che non avverrà nel paziente che invece digerisce normalmente il lattosio.
Secondo una recente indagine condotta in Italia su 20.000 persone, sei donne su dieci sono intolleranti al latte; mentre per quanto riguarda gli uomini, lo sono cinque soggetti su dieci.
Intolleranza al latte, la cura
L’intolleranza al latte non è una vera malattia: l’ intolleranza alimentare da latte, per intenderci meglio quella che viene rilevata con test come il VEGA o il DRIA, non è una patologia vera e propria, come quella al lattosio che deriva dall’assenza nel sistema digerente dell’enzima preposto alla digestione del latte
L’intolleranza al latte si cura con prebiotici e probiotici
Dall’ intolleranza al latte si può guarire attraverso una sorta di “svezzamento” che si attua cominciando a eliminare i latticini a cui si è intolleranti per almeno due mesi; quindi si aiuta l’intestino con dei fruttoligosaccaridi (fibre prebiotiche) e fermenti lattici (probiotici), per poi re-inserire progressivamente e con gradualità i latticini nella dieta.
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Intolleranza al latte, alimenti sostitutivi
Chi ha questa intolleranza può sostituire latte e latticini con cibi buoni e sani?
Gli alimenti sostitutivi in caso di intolleranza al latte
In questo periodo di “depurazione”, il latte vaccino può essere sostituito con latte di soia, di riso, di mandorle o di farro. Mentre per quanto riguarda i formaggi, è possibile utilizzare come alternativa il tofu (formaggio di soia), che però va cucinato per acquisire un buon sapore. In commercio oggi si trovano anche yogurt, salse e budini a base di soia, buoni e nutrienti
Come evitare le carenze di calcio?
Se anche tu sei intollerante al latte, e decidi di ridurne il consumo o di eliminarlo dalla dieta, per evitare carenze di calcio, un minerale di cui il latte è ricco, ricorda che questo è presente in quantità notevoli anche nella soia, nelle verdure a foglia verde scuro e nei semi del sesamo.
Intolleranza al latte, le raccomandazioni
Fai attenzione al latte nascosto nei preparati (alcuni salumi, precotti, dolci, cioccolato, eccetera).Controlla sempre la lista degli ingredienti per essere certi che non contenga latte.
Il latte scremato contiene le stesse proteine del latte intero quindi non aiuta in nessun modo.
Il latte di capra o di pecora contiene molte delle proteine del latte di mucca, quindi generalmente non aiuta, nonostante siano molti i pediatri che lo suggeriscono come sostituto
Dott.sa Eliana Cortez
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